IL BOLLETTINO DELLA PROTEZIONE CIVILE
- 31 marzo 2020 Cronaca
Delle ore 18:00 del 31 marzo 2020
La conferenza stampa di questo 31 marzo, vede la partecipazione di Angelo Borrelli e del prof. Roberto Bernabei, presidente dell'associazione Italia Longeva e membro del comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute.
Si comincia, come di consueto dai dati numerici:
Le persone contagiate sono 77.635 con un incremento di 2.107 casi rispetto a ieri.
Le persone in terapia intensiva sono 4.023.
I ricoverati con sintomi sono 28.192.
Gli asintomatici in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi sono 45.420 e sono il 59% del totale dei contagiati.
Le persone decedute oggi sono state 837.
Il totale dei guariti è di 15.729 con un aumento di 1.109 persone rispetto a ieri.
Fin qui i numeri.
Seguono le osservazioni di tipo operativo:
- i trasferimenti dalla Lombardia sono stati 2 in più rispetto a ieri portando il totale a 96;
- le forze in campo sono 12.204.
- le tende per il pre-triage davanti agli ospedali sono salite a 779; quelle di fronte ai penitenziari sono sempre 151.
Anche
oggi Borrelli torna sulla cifra raccolta per le donazioni alla
Protezione Civile che è arrivata a quota 75 milioni di euro.
Interviene quindi il prof. Roberto Bernabei che propone alcune considerazioni sui dati numerici degli ultimi giorni.
- assistiamo a un "calo, nell'incremento dei contagi" : da 1.276 di qualche giorno fa ai 397 di oggi. Vale lo stesso discorso per i ricoveri in terapia intensiva scesi, oggi a 42.
Dal
momento che è un geriatra, Bernabei fa poi considerazioni sugli anziani
vittime del virus: l'età media è di 79 anni; i più colpiti sono, per il
70% uomini e per il 30% donne. Ribadisce che il virus trova terreno
fertile nelle persone debilitate da malattie pregresse in primis
ipertensione, diabete e insufficienza renale.
Da poi conto di 23 vittime sotto i 40 anni ma, anche in questo caso, per 15 persone c'erano patologie pregresse.
La
considerazione finale di Bernabei, per le persone che hanno patologie
pregresse, è di curarle bene, assumendo i farmaci prescritti. Con
un sorriso, aggiunge che la presenza di queste condizioni cliniche non è
per forza sinonimo di contagio e decesso per coronavirus.
Prima delle domande conclusive, Borrelli riprende la parola per raccomandare, anche oggi, il rispetto dei comportamenti e dei divieti.
Fin qui la conferenza stampa.
Viene lasciato spazio ai giornalisti.
Riportiamo le risposte alle domande più significative.
D: si chiede se si può esportare il modello Bologna. Ovvero l'ospedale Sant'Orsola sta mappando i pazienti a casa per intercettare i potenziali malati.
R: il modello è ottimo e rappresenta il monitoraggio ideale del territorio. Qualcosa di simile sta già avvenendo nel Lazio dove un centro sta monitorando i pazienti con ricoveri passati per ischemie, diabete e ipertensione così da poterli aiutare con tempestività.
D: si chiede come si procederà con la riapertura delle attività, una volta finita l'emergenza.
R: il comitato tecnico scientifico e il Governo ci stanno lavorando affinché le indicazioni per i cittadini siano semplici, efficaci e coerenti.
D: si chiede, di nuovo, dei decessi "sommersi" delle case di riposo.
R: Bernabei risponde con i numeri. Ci sono circa 300.000 persone ricoverate nelle RSA (residenze socio assistenziali, ndr) con un'età media di 85 anni. Circa il 65% soffre di patologia di Alzheimer.
È evidente che la tutela di queste persone va rafforzata ma è anche vero che serve una riflessione sulla gestione di queste strutture.
D: si chiede della scarsità dei reagenti per i tamponi in Sicilia.
R: il problema è ben chiaro alla Protezione Civile. Ci stanno lavorando.
Antonella Di Vincenzo