IL BOLLETTINO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Delle ore 18:00 di venerdì 03 aprile 2020

La conferenza stampa di questo 03 aprile, vede la partecipazione di Angelo Borrelli e del prof. Massimo Antonelli direttore del reparto di emergenza e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma.
Si comincia, come di consueto dai dati numerici:

Le persone contagiate sono 85.388 con un incremento di 2.339 casi rispetto a ieri.
Le persone in terapia intensiva sono 4.068.

I ricoverati con sintomi sono 28.741.

Gli asintomatici in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi sono 52.572 e sono il 62% del totale dei contagiati.

Le persone decedute oggi sono state 766.

Il totale dei guariti è di 19.758 con un aumento di 1.480 persone rispetto a ieri.

Fin qui i numeri.

Seguono le osservazioni di tipo operativo:
- i trasferimenti dalla Lombardia sono stati 9 in più rispetto a ieri portando il totale a 114.
Le persone trasferite, fino a ora, dalla Lombardia in Germania sono 38;
- le forze in campo sono 16.798;

- le tende per il pre-triage davanti agli ospedali sono 792; quelle di fronte ai penitenziari sono 151;

- per quanto riguarda l'assegnazione degli infermieri, come da bando della Protezione Civile, tra sabato e domenica partirà il primo gruppo che sarà distribuito tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Trentino e Marche.

Anche oggi Borrelli torna sulla cifra raccolta con le donazioni che è arrivata a quota 104 milioni di euro. Fino a ora, per l'emergenza ne sono stati spesi 11.

Prima di chiudere la sua parte di intervento, Borrelli fa due annotazioni.
La prima riguarda l'uso di una sua considerazione sulla fase due dell'emergenza. Una frase, che faceva parte di un ragionamento più ampio, è diventata un titolo di giornale che suonava più o meno come: Borrelli ha detto "Si riapre il 19 maggio".
L'unica data certa, a oggi, è il 13 aprile, come ribadito anche dal Governo.

Borrelli accenna poi a un fatto finito in pasto ai giornali che vede protagonisti un funzionario della Protezione Civile e alcuni broker internazionali coinvolti nella vendita di materiale sanitario. Cercheremo di andare a fondo di questa vicenda. Borrelli, intanto, ha ribadito che il lavoro della Protezione Civile è improntato al senso del dovere e dello Stato e che è fiero del lavoro dei suoi collaboratori.

La parola passa poi al prof. Antonelli che, per la sua esperienza di clinico, si sofferma sui dati delle terapie intensive.

Anche lui parte dai dati. Dapprima quelli a livello nazionale: su 1.310 pazienti analizzati, i 3/4 (ovvero 874 persone) avevano altre patologie (comorbidità, per usare il termine medico appropriato, ndr).
Il 90% è entrato in terapia intensiva invasiva (con l'inserimento del tubo dell'ossigeno, ndr).

Il 10% è rimasto in terapia intensiva non invasiva.

Il 15% dei decessi era nella fascia di età 65-90 anni.

È poi passato ai dati del Policlinico Gemelli:

152 persone in terapia intensiva nelle ultime tre settimane;

73% arrivava dal pronto soccorso;

il 26% erano pazienti con altre patologie e che si sono aggravati;

età media 45-64 anni.

Questo per dire che nelle terapie intensive non ci sono solo le urgenze che arrivano dall'esterno per covid-19.

Altro dato interessante è il periodo di permanenza in terapia intensiva.
In media sono 10 giorni ma per un recupero completo del paziente si arriva a 15-20.

Fin qui la conferenza stampa.
Viene lasciato spazio alle domande dei giornalisti.

Riportiamo le risposte più significative.
D: si chiede ancora della fase 2 dopo l'emergenza e dell'uso delle mascherine.

La risposta è che se ne occuperanno il Governo e il comitato tecnico scientifico.
Sulla possibilità di dare le mascherine a tutti non ci sono novità. Resta valido quanto dice il Ministero: servono a chi ha sintomi o è convalescente.

D: si chiede dei controlli per scongiurare altri errori nella consegna delle mascherine.
R: visti i volumi dei materiali che circolano sul territorio, la Protezione Civile, con l'aiuto della Croce Rossa ha intensificato i controlli sia sui materiali sia sui requisiti di sicurezza.

Interviene anche Antonelli per spiegare cosa succede in un ospedale. Il personale che non ha contatti con i pazienti usa le mascherine chirurgiche. Quello che deve intubare un paziente o somministrargli i farmaci, ha le mascherine più "tecniche" (le famose FFP2 e 3).I medici hanno delle linee guida precise per il loro uso.
Al Gemelli, in ottica di ottimizzazione, ogni medico o infermiere ne usa una per tutta la durata del turno.

D: visto il numero dei positivi in crescita, chi sono i nuovi contagiati?

R: non sono quelli di oggi ma quelli delle ultime tre settimane.

D: non è il caso di far entrare nel comitato tecnico scientifico altre figure oltre a virologi ed epidemiologi? Ad esempio psicologi, sociologi ed esperti di statistica?

R: se ce ne fosse la necessità si.
Antonelli aggiunge che negli ospedali gli psicologi giocano già un ruolo molto importante.

Non solo per il conforto dei malati che, lo ricordiamo, sono soli ma anche per dare "sollievo" - Antonelli ha usato questa parola - per lo stress che affrontano medici e infermieri.

Antonella Di Vincenzo

 

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