IL BOLLETTINO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Delle ore 18:00 di martedì 14 aprile 2020

La conferenza stampa di questo martedì 14 aprile vede la presenza di Angelo Borrelli e del prof. Massimo Antonelli direttore del reparto di emergenza e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma e membro del cts (comitato tecnico scientifico, ndr)

Prima di cominciare Borrelli rivolge un pensiero alle persone disabili.

Si passa quindi ai dati numerici.

Il numero dei positivi è di 104.291 con un incremento di 675 casi.

Le persone in terapia intensiva sono 3.186, e sono 74 in meno.

Il totale dei ricoverati è di 28.011 - sono 12 in meno.

Il 70% degli asintomatici è in isolamento a casa. Il totale è 73.094.

Le persone decedute oggi sono state 602.

Il totale dei guariti è di 37.180 con un aumento di 1.695 persone.

I volontari della Protezione Civile in campo sono 10.598.

La cifra raccolta a favore della Protezione Civile è arrivata a oltre 122 milioni di euro di cui 26 impiegati per l'emergenza.

Borrelli ringrazia David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo per le belle parole spese per la Protezione Civile, definita: "Il cuore pulsante dell'Italia più bella, una risorsa alla quale non possiamo rinunciare".

Prima di concludere torna sul tema dell'assistenza ai migranti in Sicilia per dire che si sta lavorando su come garantire la quarantena a queste persone. Smentisce che si utilizzi una nave come hanno scritto i giornali.


La parola passa quindi al prof. Antonelli che si sofferma sui dati delle terapie intensive.

Fa un paragone tra i dati della Lombardia e del Lazio considerando le ultime quattro settimane.

In Lombardia ci sono stati, in totale, 3.862 pazienti; 1.296 dimessi; 1.244 ancora in ospedale.

La percentuale di persone ancora in vita è il 65%.

In Lazio ci sono stati 424 ricoveri in terapia intensiva; un quarto è stato dimesso, un quarto è ancora degente.

La percentuale di persone ancora in vita è il 65%.

Questo per dire che la sopravvivenza non è un fatto regionale ma il risultato della minore pressione di questi giorni e dell'efficacia delle cure ricevute.

Finisce qui la conferenza stampa.

Prima dello spazio ai giornalisti c'è uno scambio tra Borrelli e un medico-disabile.

Il medico, Antonio, elogia l'operato della Protezione Civile che definisce un bell'esempio di "dare senza chiedere nulla in cambio". Mette poi in evidenza come i disabili stiano soffrendo particolari carenze di assistenza sia perché i centri a loro dedicati sono chiusi sia perché le associazioni non sono coinvolte nella ricerca di forme alternative di assistenza.

Borrelli risponde che la Protezione Civile c'era e ci sarà sempre per le persone con disabilità e interviene in caso di bisogno. Fa l'esempio della lettera scritta al Sindaco di Troina, provincia di Enna, per segnalare che c'erano dei ragazzi in una struttura inadatta alla loro disabilità.

Segue lo spazio con le domande e le risposte dei giornalisti


D: Visto il calo nei ricoveri, si può dire che il virus è meno aggressivo? Ci sono novità sui lavori della task force?

R: La gravità dei pazienti ricoverati è la stessa. La task force è al lavoro. Oggi c'è stata un'altra riunione. Non ci sono novità da comunicare alla stampa.


D: Oggi la presidente del Parlamento Europeo ha detto che gli anziani dovranno restare a casa almeno fino a fine anno...

R: Rispetto a questa affermazione, c'è solo da recepire una maggiore cautela da adoperare per questa fascia di età.  


D: A che punto siamo con le unità di cura domiciliare?

R: All'esame del comitato tecnico scientifico ci sono diverse proposte per coinvolgere di più i medici di base e altri operatori e migliorare il coordinamento con gli ospedali.


D: Qualcuno si chiede se si possono prenotare le vacanze.

R: Qualunque risposta, in questo momento, non sarebbe attendibile.


D: Il cts conta una quarantina di esperti, la task force ne conta abbastanza...Chi deve decidere cosa fare e come?

R: Vista la complessità della situazione serve un approccio di collaborazione tra esperti diversi di settori diversi. Le proposte saranno poi al vaglio del Governo.


D: Le persone disabili si sentono abbandonate, cosa si può dire loro?

R: Il discorso è più ampio. Non solo i disabili ma anche gli altri pazienti, come gli oncologici, sono di fatto privi dei servizi ospedalieri che avevano prima.

Ecco perché le Regioni si stanno orientando alla creazione di ospedali solo covid per alleggerire le altre strutture e ridare il giusto spazio a questi pazienti. Servirà tempo ma ci si sta lavorando.


D: Perché non si sottopongono a tampone le persone che assistono i disabili e i loro stessi familiari che spesso provvedono, da soli, a fare questo?

R: Si sta lavorando anche a questo. Anche n questo caso ci vorrà  tempo.

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