IL BOLLETTINO DELLA PROTEZIONE CIVILE
- 27 aprile 2020 Cronaca
Delle ore 18:00 di lunedì 27 aprile 2020
La conferenza stampa di questo 27 aprile vede la presenza di Angelo Borrelli e di Silvio Brusaferro, presidente dell'ISS.
Si passa quindi alla lettura dei dati numerici.
Il numero dei positivi è di 105.813 con una decrescita di 290 unità.
Le persone in terapia intensiva sono 1.956 e sono diminuite di 53 unità.
Il totale dei ricoverati è di 20.353 con una diminuzione di 1.019 unità.
Il 79% degli asintomatici è in isolamento a casa. Il totale è 83.504.
Le persone decedute oggi sono state 333.
Il totale dei guariti e dimessi è di 66.624 con un aumento di 1.696 persone.
I volontari della Protezione Civile in campo sono 15.878.
Il totale delle tende per il pre-triage è pari a 929.
I fondi raccolti dalla Protezione Civile sono arrivati a 141 milioni di euro di cui 79 utilizzati per l'emergenza.
L'altra raccolta fondi, dedicata alle famiglie dei sanitari deceduti nell'emergenza, è arrivata a cinque milioni di euro.
Borrelli ricorda poi che è attivo un numero di aiuto psicologico: 800 833 833.
Per quanto riguarda gli aiuti dall'estero, si segnalano arrivi di dispositivi di protezione e altro materiale sanitario da Taiwan, Olanda, Serbia, Romania e Lituania.
La parola passa quindi al dott. Brusaferro che sottolinea il calo dei valori per gli indicatori di contagio e terapie intensive. Calano, in maniera più lenta anche i decessi. Questo prova l'efficacia delle misure di contenimento. Quello che servirà, da adesso in poi, è il monitoraggio del territorio.
Finisce qui la conferenza stampa.
Seguono le domande-risposte dei giornalisti.
D: Si chiede quante mascherine serviranno al giorno, a persona, se servono a non contagiare o a non essere contagiati e come si fa a capire quali scegliere.
R: Le mascherine con i filtri - le FFP2 e 3 - sono per il personale sanitario così come quelle chirurgiche. Quelle non mediche, sono destinate a tutti ma devono avere un sistema filtrante che blocca le goccioline emesse al momento di parlare. Proteggono quindi gli altri, da noi.
Saranno da utilizzare laddove la distanza sociale viene meno e quindi nei luoghi chiusi tipo il supermercato, sui mezzi di trasporto e alle fermate degli autobus.
Non va dimenticato che la mascherina, da sola non basta. Restano fondamentali l'igiene delle mani e il distanziamento sociale.
D: Cosa si intende per try&learn?
R: L'espressione è mutuata dalla letteratura scientifica e manageriale.
Significa imparare dall'esperienza. Come? Si usano i modelli matematici per simulare la realtà, si mettono in pratica queste simulazioni e poi si controllano gli effetti ottenuti.
Se al modello corrisponde l'effetto atteso, si va avanti, In caso contrario si rivede tutto il processo.
Visto che siamo ancora in fase epidemica, usare questo metodo significa sviluppare forme di intervento tempestivo sul territorio. Se si intercettano nuovi focolai, si interviene con misure restrittive su quel focolaio.
D: Si osserva un calo nel numero dei tamponi eseguiti. Non si capisce come mai ci siano persone che sono venute a contatto con un sintomatico non riescono a fare il test mentre il commissario Arcuri dice che la disponibilità di tamponi è elevata...
R: Sui tamponi e il loro utilizzo ci sono ancora forti differenze tra le Regioni.
È allo studio un documento che dovrebbe essere diffuso nei prossimi giorni e che propone linee guida per normalizzare questo aspetto.
D: Numerosi modelli scientifici indicano nella scuola un luogo di criticità per i contagi. Cosa si sta facendo in vista della riapertura a settembre?
R: I modelli, non solo italiani, vanno in questa direzione perché la scuola prevede, per sua natura, momenti di aggregazione non solo tra bambini e ragazzi ma anche con i genitori, gli insegnanti e l'altro personale degli istituti.
L'andamento del prossimo anno scolastico dipenderà da quello dell'epidemia e da come si organizzeranno tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Se ne sta occupando il Ministero dell'Istruzione supportato da un gruppo di esperti.