IL BOLLETTINO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Di giovedì 30 aprile 2020

La conferenza stampa di questo 30 aprile conclude gli appuntamenti pubblici e con la stampa.

Da domani gli aggiornamenti verranno dati sul sito della Protezione Civile.

Sono presenti Angelo Borrelli e il pneumologo e membro del comitato tecnico scientifico, prof. Luca Richeldi.

Si passa quindi alla lettura dei dati numerici.

Oggi si registra il più alto numero di guariti. Sono 4.693 e portano il totale a 75.945

Il numero dei positivi è di 101.551 con una decrescita di 3.106 unità.

Le persone in terapia intensiva sono 1.694 e sono diminuite di 101 unità.

Il totale dei ricoverati è di 18.149 con una diminuzione di 1.061 unità.

L'80% degli asintomatici è in isolamento a casa. Il totale è 81.708.

Le persone decedute oggi sono state 285.

Segue un lungo momento in cui Borrelli riepiloga tutte le fasi del lavoro svolto e ringrazia tutte le istituzioni con cui la Protezione Civile ha lavorato in questi mesi.

L'opera dei volontari andrà avanti mentre sono in partenza, nei prossimi giorni, gli operatori socio sanitari destinati ai penitenziari e alle case di riposo.

Gli ultimi due aggiornamenti riguardano le raccolte fondi.

Per la Protezione Civile si è raggiunta la cifra di quarantadue milioni di euro.

Per le famiglie dei sanitari deceduti nell'emergenza, si è raggiunta la cifra di sei milioni di euro.

Borrelli conclude ringraziando i giornalisti e la Rai.

 

La parola passa quindi al prof Richeldi che esordisce ringraziando Angelo Borrelli sia come cittadino sia come membro del comitato tecnico scientifico per il ruolo svolto e per essere stato un punto di riferimento in questi mesi.

Parla poi di un quadro "confortante" che indica come il contenimento sociale stia alimentando la discesa di tutti gli indicatori.

Si stanno facendo più tamponi e, nei prossimi mesi, sarà determinante mantenere il rapporto tra il numero dei test eseguiti e il numero dei nuovi contagi sotto una soglia fissata al 3%.

Sarà quindi possibile intervenire in maniera mirata per contenere nuovi focolai.

 

Finisce qui la conferenza stampa.

Seguono le domande-risposte dei giornalisti.


D: Qual è il bilancio di questa esperienza, dal punto di vista umano?

R: Borrelli esordisce dicendo che l'emergenza non è finita. Aggiunge di essere dispiaciuto di non avere più questo spazio che "era diventato familiare". Ringrazia di nuovo tutte le persone con cui ha interagito in questi mesi e si dice soddisfatto dell'ottimo lavoro di squadra fatto.

Ha parole di elogio per noi italiani, per la serietà dimostrata e per il rispetto delle regole imposte.

Richeldi dice di essersi trovato ad affrontare un'esperienza complessa. Porta con con sé tre aspetti.

Il primo è la notevole professionalità dimostrata dalle persone dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'INAIL. Il secondo è il confronto con i colleghi del comitato che ha definito "più valenti di me" ma profondamente "umili". L'ultimo è la pressione di una situazione fuori dal comune unita alla comprensione della stampa che, a suo dire, avrà un ruolo cruciale anche nei prossimi mesi.


D: La rivista scientifica Nature ha pubblicato uno studio. Dopo il contatto con il virus si sviluppano gli anticorpi. Ma quanto durano all'interno dell'organismo?

R: È uno studio prestigioso. Sono stati monitorati trecento pazienti in quindici giorni.

Solo il tempo e altri studi, però, diranno se si tratta di una protezione temporanea o duratura.


D: Le differenze regionali sui nuovi contagiati, non avrebbero dovuto suggerire misure diversificate per la fase due? Qual è la situazione sui farmaci utilizzati contro il virus?

R: La risposta alla prima domanda è che non esiste una soluzione valida al 100%. Aver deciso di tenere una linea comune a livello nazionale è sembrata la decisione più equilibrata al momento.

Sulle terapie farmacologiche si sta facendo esperienza sul campo.


D: Come si agirà sull'assistenza ai malati che non necessitano il ricovero?

R: Borrelli dice che il Ministero della Salute si appresta a potenziare la medicina territoriale.

La Protezione Civile studia nuove forme di volontariato, oltre alla propria, insieme al Ministero per gli affari regionali.

Richeldi ricorda che ora il sistema sanitario dispone di ospedali covid e di hotel riconvertiti per ospitare le persone positive che non possono essere isolate nelle proprie case.

Antonella Di Vincenzo


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