IL CORONAVIRUS E LA SPESA ALIMENTARE

Un'indagine di Altroconsumo su cosa è cambiato

Le restrizioni sociali hanno cambiato le nostre abitudini di acquisto. Se è vero che l'uscita per la spesa era ed è consentita, molti hanno scoperto che la spesa si può fare su internet.
Il settore è stato letteralmente preso d'assalto tanto che alcuni supermercati, come Esselunga, hanno ancora liste di attesa di almeno due settimane.
L'associazione Altroconsumo, ha quindi deciso di fare un'indagine per capire cosa è cambiato.
Il campione scelto era composto da un migliaio di persone di età compresa tra 18 e 74 anni, di varia provenienza geografica e livello di istruzione.
I dati dicono che si spreca meno cibo, ci si organizza per tempo su cosa cucinare e si fa una lista della spesa, abitudine questa che riguardava il 39% degli intervistati anche prima del virus.
In cucina è cresciuto il riutilizzo degli avanzi mentre sono diminuiti gli ordini di cibo pronto.
Il 49% degli intervistati, infatti, cucina.
Altre curiosità riguardano: una maggiore attenzione ai prezzi e la scelta di acquistare più surgelati e scatolame a scapito dei prodotti freschi. In calo anche i consumi di snack dolci e salati.
Sulle abitudini di acquisto, la metà degli intervistati ha detto di non recarsi più al supermercato.
La percentuale di chi ha scoperto la spesa online è del 25-30%.


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