L'INVERNO DEI BAMBINI SFOLLATI
- 31 dicembre 2019 Cronaca
Lo scenario descritto da Save the Children
A pochi giorni dalla fine del 2019 Save the Children ha presentato i
dati sui minori sfollati in Europa, Medio Oriente e Asia. Per circa 7
milioni di loro l'inverno rappresenta un grave pericolo sia per la
salute viste le condizioni in cui sono costretti a vivere sia per
l'incolumità dato che molti di loro si ritrovano da soli.
In Siria, ad esempio, dopo 9 anni di guerra il 14% degli sfollati vive in condizioni spaventose tra campi profughi sovraffollati e altri luoghi di fortuna fatiscenti dove manca tutto e dove spesso per riscaldarsi viene bruciato di tutto, anche la plastica.
Stesso scenario per i campi profughi in Libano, nella valle di Bekaa e in Bosnia Erzegovina dove i rifugiati sono 28.000. In Afghanistan, invece, a queste condizioni già difficili si aggiunge un aumento della mortalità infantile.
A proposito di queste situazioni Rachael Cummings, responsabile dell’intervento sanitario di Save the Children ha detto:
“A volte teli di plastica spessi solo pochi millimetri o pareti fatiscenti di edifici abbandonati, sono tutto ciò che separa i bambini dall’esterno, mentre le temperature precipitano. Anche quando le famiglie sono riuscite ad affittare un posto dove stare, è difficile trovare o potersi permettere un alloggio che protegga completamente dal freddo, dal vento e dall'umidità. Molti bambini sono stipati insieme in stanze sovraffollate che in inverno diventano aree perfette per la produzione di malattie, quando le persone escono meno e i fumi di incendi e riscaldatori intasano i polmoni dei più piccoli”.
In Siria, ad esempio, dopo 9 anni di guerra il 14% degli sfollati vive in condizioni spaventose tra campi profughi sovraffollati e altri luoghi di fortuna fatiscenti dove manca tutto e dove spesso per riscaldarsi viene bruciato di tutto, anche la plastica.
Stesso scenario per i campi profughi in Libano, nella valle di Bekaa e in Bosnia Erzegovina dove i rifugiati sono 28.000. In Afghanistan, invece, a queste condizioni già difficili si aggiunge un aumento della mortalità infantile.
A proposito di queste situazioni Rachael Cummings, responsabile dell’intervento sanitario di Save the Children ha detto:
“A volte teli di plastica spessi solo pochi millimetri o pareti fatiscenti di edifici abbandonati, sono tutto ciò che separa i bambini dall’esterno, mentre le temperature precipitano. Anche quando le famiglie sono riuscite ad affittare un posto dove stare, è difficile trovare o potersi permettere un alloggio che protegga completamente dal freddo, dal vento e dall'umidità. Molti bambini sono stipati insieme in stanze sovraffollate che in inverno diventano aree perfette per la produzione di malattie, quando le persone escono meno e i fumi di incendi e riscaldatori intasano i polmoni dei più piccoli”.