L’OCCUPAZIONE (SOPRATTUTTO PART-TIME) CRESCE
- 10 gennaio 2020 Cronaca
Ma non decolla la produzione
Indubbiamente
positivi i dati del Rapporto Istat sul Mercato del Lavoro relativo a
Novembre 2019. Per una volta tutti gli indici sono nel campo giusto
(positivo o negativo a seconda di che indice si tratti). Anche la
discesa tendenziale del tasso di disoccupazione stavolta ha un
significato reale e non solo statistico, perché accompagnata da una
diminuzione del tasso di inattività: in sostanza, più gente cerca lavoro
e lo trova. Perfino il lavoro a termine, che alla faccia del Decreto
Dignità ha continuato a crescere negli 11 mesi precedenti stavolta
registra un calo, anche se minimo.
Difficile dire se si tratti di inversione di tendenza o di fenomeno congiunturale, ma è giusto segnalarlo. Tuttavia per un'analisi più completa è opportuno attendere i report di fine anno, dai quali si potranno ricavare dati più precisi sulla qualità dell'occupazione, delle retribuzioni, delle cessazioni e della mobilità..
Difficile dire se si tratti di inversione di tendenza o di fenomeno congiunturale, ma è giusto segnalarlo. Tuttavia per un'analisi più completa è opportuno attendere i report di fine anno, dai quali si potranno ricavare dati più precisi sulla qualità dell'occupazione, delle retribuzioni, delle cessazioni e della mobilità..
Tuttavia
qualche outlook si può azzardare sulla base di dati ISTAT aggiornati al
terzo trimestre, quindi ad Ottobre 2019, relativi a quello che pare
essere il problema specifico dell'economia italiana: la crescita
dell'occupazione senza crescita della produzione e, meno ancora, della
produttività. Vediamoli. (dati ISTAT Congiuntura-ottobre 2019)
Il
Monte Ore annuo lavorato aveva indice 115,1 nel primo trimestre 2008, e
soltanto 111,8 nel terzo trimestre 2019. Si tratta di dati
destagionalizzati, ma se volessimo guardare a quelli corretti per i
giorni lavorativi saremmo addirittura a 107!
Le
ore lavorate per dipendente scendono dall'indice 107,2 del primo
trimestre 2018 al 100,4 del terzo trimestre 2019, che corretto per i
giorni lavorativi cade addirittura a 94,3!
Due dati che spiegano perchè al crescere dell'occupazione individuale non cresce il numero delle ore lavorate.
È
facile immaginare che alla base del fenomeno vi sia la grande
diffusione del part time, soprattutto involontario e femminile, nel
comparto dei servizi: lo verificheremo quando uscirà il report congiunto
Ministero - INPS - ISTAT - INAIL sul 2018.
Tuttavia
è meglio non affidarsi a una lettura che individua solo nella
sottoccupazione nei servizi il nocciolo della questione: nel comparto
industriale l'indice destagionalizzato della produzione segna 114,1 nel
novembre 2008 e soltanto 112,9 nel novembre 2019 (dato corretto per i
giorni lavorativi).
In
definitiva siamo di fronte a un'occupazione che cresce in termini
numerici, probabilmente grazie al part time nel comparto dei servizi, e a
un'occupazione nell'industria sostanzialmente più stabile ma senza
incremento di ore lavorate.
La prospettiva in questi termini non è un gran che, ma vedremo qualcosa di più preciso alla prossima rilevazione.
Claudio Negro
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