LA FORZA DEL VOLONTARIATO
- 21 settembre 2019 Cronaca
Proprio a Milano e in Lombardia si è sviluppato il volontariato. La
conferma viene dalla Cciaa di Milano Monza Brianza Lodi che, sui dati
ISTAT, parla di quasi 55.000 enti non profit in Lombardia; regione che
detiene il 16% del settore sulle oltre 340mila strutture operanti nel
Paese.
In 5 anni si registra una forte crescita del numero di enti in tutte
le regioni, seppure con valori più elevati in Lombardia, dove aumenta
del 19,2% (+14% in Italia). In cinque anni cresce significativamente
anche il personale retribuito, questa volta più in Italia (+19,4%)
rispetto alla Lombardia (+9,3%), che impiega 181.143 addetti nel 2016.
Il non profit regionale tuttavia (così come quello nazionale) si basa
prevalentemente sui lavoratori volontari, piuttosto che sui retribuiti.
Quello dei volontari è un esercito che raccoglie oltre 5,5 milioni di
persone a livello nazionale, un milione dei quali nella sola Lombardia;
valori saliti di 24,1 punti percentuali per la Lombardia e di 16,2 per
l’Italia.
Queste le cifre. Ma quali le cause di questo fenomeno la cui espansione non trova riscontro in altri settori ?
A seguito del vasto processo di defamiliarizzazione, in atto da
qualche decennio, la famiglia sta cessando di essere il fulcro della
vita sociale del Paese. Anche sul piano economico questa funzione sta
venendo meno: la gestione per tramite di intermediari professionali
sostituisce gradatamente l' investimento diretto negli immobili e
l'autogestione del patrimonio mobiliare frutto del risparmio delle
famiglie.
In particolare, man mano che si affievolisce il ruolo sociale della
famiglia, la persona si proietta nel mondo del lavoro, nel mondo della
cultura, nel mondo del volontariato alle ricerca di fattori identitari e
di relazioni interpersonali.
Si affermano, come conseguenza, forme alternative di impegno sociale
che vanno dal narcisismo autoreferenziale, quale l'esaltazione fanatica
del proprio lavoro, al polo opposto dell' impegno sociale in attività
umanitarie, culturali, ricreative.
Il volontariato implica gratuità, ma porta con sé non trascurabili
vantaggi concreti. Presentarsi, o essere presentato, quale persona
altruista, disponibile, estroversa, pronta a lavorare sodo è un’ottima
carta da giocare. Inoltre, operare in un gruppo di volontari permette
di apprendere nuove competenze e di affinare quelle che già si
posseggono. Favorisce la socializzazione, anche ai fini del lavoro,
“riempie la vita” attraverso la partecipazione ad attività interessanti,
la circolazione di idee, le nuove esperienze, e il radicamento nella
propria comunità. E contribuisce a sfuggire al mondo virtuale dei
social.
Volontariato, quindi, per aiutare, non soltanto gli altri, ma anche
se stessi. Ciò non sminuisce eticamente una realtà di enorme valenza
sociale che contribuisce al miglioramento della società e dell'ambiente
in cui si vive. E che aiuta il welfare pubblico, integrandone la
funzione laddove, per carenza di risorse e talvolta di competenze, lo
stesso non riesce ad operare.
Foto: Achille Colombo Clerici