PRENDERSI CURA DEL CREATO COME I PADRI CURANO I FIGLI

Stefania Proietti, sindaco di Assisi e ingegnere ambientale, ospite presso il Centro Nocetum, parla di natura, territorio, bene comune alla luce della dottrina sociale cattolica

Milano incontra Assisi presso l’associazione Nocetum in via San Dionigi 77, alla periferia Sud in nome della sostenibilità ambientale. A fare gli onori di casa è Gloria Mari, presidente dell’associazione che insieme a suor Ancilla Beretta, valorizzano il territorio che è parte della Valle dei Monaci ed esempio di uno stile di vita nuovo all’insegna del rispetto dell’ambiente.  A portare i saluti del Comune di Milano è l’assessore all’Istruzione e vicesindaco, Anna Scavuzzo. Nell’ampio salone di Nocetum, Stefania Proietti, argomenta con passione e determinazione. Illustra con slide, video-testimonianza i suoi lavori e ricerche e racconta le sue esperienze di sindaco di Assisi che ha reso l’enciclica “Laudato Sii” un vero proprio documento programmatico politico per la sua città. “Prendersi cura dell’ambiente - dice - è un vero e proprio dovere etico alla stessa stregua di un genitore che cura ed educa i propri figli. L’ambiente non è un tema a sé, non è solo farlo per le piante, gli uccelli o migliorare il paesaggio, è guardare la crisi socio-ambientale che vive l’ecosistema mondiale. Papa Francesco con l’enciclica “Laudato Sii” ha sottolineato bene il dramma del cambiamento climatico, frutto di un paradigma tecnocratico, di un sistema economico in cui il consumo ha sostituito il patto sociale. È causa di migrazioni - continua - il degrado ambientale e chi lo subisce non può definirsi rifugiato dalle convenzioni internazionali. Ciò crea difficoltà nelle decisioni di integrazione degli amministratori stessi. La vera tragedia è l’indifferenza, la mancanza di reazioni di fronte a questi problemi, pena una perdita di responsabilità verso i nostri simili in una società civile. 
La serata continua con l'enunciazione di qualche dato:  il 94 % della ricchezza è detenuta dal 20% della popolazione mondiale e l'80% della popolazione vive di scarti del 6% della ricchezza; in Pakistan, in Nepal, in Africa 1miliardo e mezzo di persone si riscaldano con sterco di animali o con legna portata a spalle dalle donne per oltre 30km. Lì dove c’è ricchezza c’è consumo di fonti fossili, c’è aumento della temperatura con il conseguente cambiamento climatico che si traduce in inondazioni, bombe d’acqua e morte. La povertà energetica, la siccità per esempio in Siria ha spostato masse dalle campagne alle città esplodendo nella guerra che è sotto gli occhi di tutti. Progetti win-win la soluzione vale a dire trasferire conoscenze e competenze secondo un concetto caro alle Nazioni Unite di capacity building nelle zone in difficoltà per dar vita a uno sviluppo autonomo locale come il Progetto Share del laboratorio piramidale di Enea – Cnr sull’Everest a cui l’ingegner Proietti ha partecipato: sostituire all’uso di fonti energetiche tradizionali pannelli solari, fonti alternative che hanno migliorato la vita di molte donne. Allora la ricetta è data dalla triade verbale Vedere la realtà, Giudicare interrogarsi su di essa, Agire per trasformare la polis. Un esempio da Assisi: l'idea che la Proietti ha fatto al ministro dei trasporti Delrio di creare degli anelli green di mobilità sostenibile per collegare i luoghi francescani.
L'incontro si conclude con una proposta alla città di Milano fatta dal sindaco di Assisi: creare un patto delle città in nome della sostenibilità e una camminata che Gloria Mari suggerisce da Nocetum,  luogo che  dal degrado ambientale sta divenendo  laboratorio di idee trasformative del territorio ad Assisi sull'asse della via Francigena nello stile francescano del “camminare cantando”.
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