TESTIMONI DI GEOVA FRA CORONAVIRUS E PERSECUZIONE
- 27 marzo 2020 Cronaca
Come affrontano la pandemia di Coronavirus i Testimoni di Geova di
Milano? Noti per la loro opera di evangelizzazione di casa in casa e per
le loro riunioni settimanali di studio biblico nei loro luoghi di culto
noti come Sale del Regno, hanno accolto con molta serietà e attenzione i
recenti decreti governativi per arrestare il propagarsi dell’epidemia
in atto.
È stata adottata la sospensione di riunioni di culto e
l’annullamento delle attività di evangelizzazione a diretto contatto con
la popolazione. Attraverso lettere, posta elettronica e social, è
rivolto l’invito ad accedere al sito ufficiale
JW.ORG, da cui è possibile scaricare video, pubblicazioni e leggere la Bibbia online.
Non meno preoccupazione suscita nei Testimoni le notizie
provenienti dalla Federazione Russa. Secondo fonti autorevoli, oltre 300
loro confratelli sarebbero sotto processo per estremismo, 163 già agli
arresti, di cui alcuni condannati da tre a sei anni; 200, fra i 18 e gli
89 anni, inseriti nell’elenco dei sospettati. Alcuni sarebbero stati
picchiati selvaggiamente e torturati. Agli arresti si aggiunge la
perquisizione in circa 900 abitazioni, da parte di agenti armati e
incappucciati, licenziamenti e revoche della pensione.
Le ragioni di un tale trattamento? Riferisce Michele Castaldi, membro della comunità di Milano
"La Chiesa Ortodossa Russa e il Governo si sono alleati per
eliminare tutto quello che è percepito come antagonista. Dopo aver
varato nel 2016 una discutibile legge che consente di bollare come
“estremista” tutto ciò che contraddice gli insegnamenti delle religioni
tradizionali, è stata messa in atto una persecuzione “legalizzata”;
anche se quella dei Testimoni è, finora, l’unica comunità religiosa
cristiana colpita. Centinaia di migliaia di persone pacifiche possono
essere ora considerate sgradite e addirittura pericolose”.