TRE PROPOSTE PER LA LEGALITÀ IN LOMBARDIA
- 05 dicembre 2017 Cronaca
Intervento del sen. Franco Mirabelli
Tre le proposte presentate dal senatore milanese Franco Mirabelli (Capogruppo PD in Commissione Parlamentare Antimafia) nel corso della discussione al tavolo dedicato alla legalità nell’ambito dell’evento Lombardia Domani: 1) istituzione di una Consulta permanente dell’associazionismo imprenditoriale e dei professionisti che si adoperi per il contrasto alle mafie; 2) attenzione al racket delle occupazioni abusive spesso gestito dalla criminalità organizzata e responsabilizzazione di ALER in questo; 3) lavorare per creare una cultura della legalità perché è ancora troppa la sottovalutazione delle mafie al Nord.
“Va considerato che l’evoluzione delle mafie al Nord ha cambiato radicalmente il rapporto tra la criminalità organizzata e le professioni e l’impresa, - ha esordito il senatore Mirabelli. - I magistrati hanno spiegato che quando gli imprenditori vengono interrogati perché scoperti ad avere un rapporto con la ‘ndrangheta ci si trova di fronte a omertà o a una non comprensione del fatto che a fronte di un apparente vantaggio immediato che arriva all’azienda poi, comunque, si crea una permeabilità dell’impresa oltre che un problema sociale molto serio. Tutto ciò è sempre più diffuso sui nostri territori, come mostrano anche le inchieste. In Lombardia, sia Confcommercio sia Assolombarda stanno lavorando molto su questo tema. Il punto più debole, infatti, sono proprio gli ordini professionali. In Commissione Parlamentare Antimafia abbiamo più volte incontrato gli ordini dei commercialisti e degli avvocati e gli strumenti che mettono in campo sul fronte del contrasto alle infiltrazioni criminali sono davvero esigui e la politica su questo può intervenire”.
“C’è poi una questione che interseca il tema delle periferie con il tema della criminalità organizzata e riguarda il racket delle occupazioni abusive degli alloggi popolari e del degrado di alcuni quartieri, - ha proseguito il senatore nel suo intervento. - Su questo occorre, quindi, intervenire per responsabilizzare ALER in modo significativo. Ci sono quartieri interi in cui vengono distribuiti alloggi in maniera massiccia dal racket e non è possibile che l’ente gestore delle case popolari per Regione Lombardia non se ne accorga”.
“Infine, - ha concluso Mirabelli, - occorre presentare proposte affinché ci siano iniziative della Regione per creare una cultura della legalità e dell’antimafia perché il lavoro svolto in questi anni dalla Commissione Regionale Antimafia, pur essendo stato molto importante, non è stato affatto sufficiente. Non è accettabile, infatti, una situazione per cui le mafie sono insediate in Lombardia ma si preferisce continuare a discutere dei migranti e delle paure percepite, speculando su queste, mentre invece bisognerebbe mandare un messaggio forte sul fatto che c’è un insediamento mafioso che è pericoloso in quanto inquina la nostra convivenza. Le mafie, infatti, al Nord tendono a non sparare ma questa è la loro forza: vivono mimetizzandosi, evitando reati predatori e noi dobbiamo costruire una cultura per spiegare qual è il rischio che l’insediamento della criminalità organizzata comporta”.