CAMBIA IL PROGETTO DELLA STAZIONE SANT’AMBROGIO DELLA M4
- 20 gennaio 2019 Dal Comune
Un nuovo ingresso riqualificherà l'area della Pusterla
Qui la presentazione completa con le immagini
Ecco come si presenterà la nuova Stazione di Sant’Ambrogio della M4, la nuova metropolitana di Milano. Una nuova soluzione per l’accesso è stata infatti promossa dal Comune di Milano e autorizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, realizzata da M4 spa, Consorzio CMM4 e Metro Blu scarl, a firma dell’ingegner Lamberto Cremonesi di Crew srl.
L’obiettivo è duplice: garantire la piena funzionalità agli utenti della linea 4 e l’inserimento armonico in un contesto di particolare pregio storico-artistico.
La nuova soluzione progettuale riguarda sia l’accesso principale alla stazione della linea 4 sia il collegamento fra la M2 e la M4 e modifica la precedente idea che prevedeva una scala fissa e una scala mobile posizionate sul marciapiede di via San Vittore in uno spazio assai esiguo. Questa conformazione avrebbe interferito sui sottoservizi presenti e avrebbe comportato un forte impatto sulla viabilità delle vie San Vittore e Carducci.
Da queste criticità è scaturita l’opportunità di ricavare l’uscita all’interno del fossato posto sul lato nord della Pusterla, risolvendo gran parte delle problematiche citate, riqualificando e valorizzando l’area della Pusterla, in particolare lo spazio ipogeo sul retro, fino a oggi configurato come uno spazio di risulta posto al fuori delle attenzioni degli utenti in quanto privo di funzione. La realizzazione di questa ipotesi ha portato a un ridisegno complessivo del progetto.
Con la nuova uscita questo spazio si trasformerà in una vera e propria zona di passaggio in diretto collegamento con il sagrato della chiesa di Sant’Ambrogio, la piazza adiacente e l’Università Cattolica.
Nel dettaglio il progetto prevede la realizzazione di due aperture sui muri nord e ovest al fine di creare l’uscita dal cunicolo di collegamento tra le linee M2 e M4; l’uscita all’esterno sarà poi protetta da una copertura con vetrata sorretta da un sobrio portale in metallo. Un’ampia scalinata che asseconda l’attuale andamento dell’orografia permette di superare il dislivello tra il piano della città e il livello ipogeo dell’uscita dal collegamento M2-M4.
Va sottolineato anche il notevole effetto visivo di disvelamento progressivo della Basilica per chi utilizzerà la scalinata. Completa il progetto la collocazione del volume dell’ascensore di risalita su via Carducci in una zona priva di interferenza visiva con il sistema della Pusterla che resta pertanto intoccato nel suo disegno e nella sua percezione visiva dalla città.
“Mentre proseguono i lavori di costruzione della linea Blu - ha dichiarato Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune di Milano - ci stiamo occupando di come sarà la città una volta funzionante la metropolitana, con soluzioni che mettano insieme funzionalità ma anche bellezza. L'area monumentale di Sant'Ambrogio sarà più vicina a tutti, una manciata di minuti da Linate o da San Cristoforo”.
La Soprintendente Antonella Ranaldi spiega l’aspetto che più ha convinto la Soprintendenza, considerata la delicatezza del sito: “Uscendo dalla stazione l’ampia scalinata offrirà la veduta della basilica di Sant’Ambrogio, simbolo stesso della città, un po’ come avviene per il Duomo; sarà un’apparizione spettacolare. Il tutto si articolerà creando un nodo di percorrenza, dove acquista risalto l’accesso dalle Pusterle, ben restaurate da pochi anni. Abbiamo comunque evitato che ci fosse qui il volume dell’ascensore troppo interferente che è stato collocato in altra posizione”.
Il progetto di suolo del nuovo spazio aperto ipogeo parte da un’attenta analisi della stratificazione storica e si ripropone di ricostruire idealmente le spazialità originarie del sistema difensivo della Pusterla basandosi sulle tracce esistenti, soluzione studiata in concerto con la Soprintendenza. Anche i materiali utilizzati in questo progetto si rifanno alla tradizione costruttiva milanese, la pietra, accostandoli a materiali contemporanei, il calcestruzzo spazzolato e il metallo, il cui disegno traccia a terra e sulla parete nord le linee del vecchio sistema difensivo facendolo riemergere filologicamente.