Demanio. Un museo sulla città antica negli edifici in disuso di via Conca del Naviglio

Il Comune consegna alla Soprintendenza due edifici per ampliare l’area archeologica dell’Anfiteatro di Milano. Ospiteranno reperti di età romana e servizi di accoglienza
Conte: “Milano continua a dare voce a un passato fatto di arte e cultura. Occasione di ampio respiro per restituire vocazione pubblica ai beni della città”
Carpani: “Valorizzazione culturale dell’importante sito archeologico”

Milano, 31 ottobre 2024 – Il Comune di Milano, con delibera proposta dall’assessore alle Risorse finanziarie, economiche e patrimoniali, Emmanuel Conte, stipula un accordo di collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la realizzazione di un nuovo museo dedicato alla città antica. Sorgerà negli edifici dismessi di via Conca del Naviglio, di proprietà dell’Amministrazione, e ospiterà i reperti archeologici provenienti dall’Anfiteatro di Milano, oltre a servizi di accoglienza, sale destinate a mostre temporanee e attività didattiche e uno spazio conferenze. La delibera che dà il via alla sua realizzazione è stata approvata oggi dalla Giunta di Palazzo Marino.
 
L’intervento di recupero del complesso, compreso fra i civici 17 e 21, con sedime tutelato sotto il profilo archeologico dal Ministero della Cultura, nasce da una proposta della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per ampliare il PAN – Parco Amphitheatrum Naturae, l’area archeologica del “Colosseo” di Milano. Forte di un ulteriore finanziamento ministeriale per lo sviluppo del progetto, l’organo del Mic ha presentato all’Amministrazione una ipotesi di rifunzionalizzazione per gli edifici che vi sorgono accanto.
 
Il complesso di via Conca del Naviglio, sul limite esterno della Cerchia, ospitava un tempo abitazioni ai piani superiori, negozi e botteghe al piano terra. Di proprietà del Demanio comunale al pari di tutta l’area archeologica dell’Anfiteatro, sarà affidato dall’Amministrazione alla Soprintendenza, andando a sommarsi agli oltre 22mila metri quadri già concessi nel 2018 per la realizzazione del PAN. Con la delibera approvata oggi, il Comune si assume anche l’impegno a sviluppare il progetto e realizzare le opere di recupero, come stazione appaltante. I fondi ministeriali che la Soprintendenza ha ricevuto dal Ministero, per 6,6 milioni di euro, copriranno l’intero intervento.
 
“Possiamo ridare una vocazione pubblica ai beni della città – commenta Conte - cogliendo e costruendo occasioni di rinascita come quella offerta per via Conca del Naviglio, grazie alla virtuosa collaborazione con la Soprintendenza, che ci consente di collegare un pezzo del cuore antico di Milano alle sensibilità di oggi. E’ un progetto che ricuce la storia con il verde e si fa interprete di un cambiamento strutturale: il patrimonio pubblico di Milano si è trasformato insieme con la città assumendo funzioni via via nuove, in cui cultura e conoscenza, attraverso il tempo, si confermano vitali e determinanti per apprendere, vivere e abitare”.

“Ringrazio il Comune per la collaborazione istituzionale che consente di avviare il recupero di edifici in disuso, da destinare a spazi espositivi ed accessori all’Anfiteatro limitrofo – dichiara la soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, Emanuela Carpani - liberando gli attuali locali adibiti ad Antiquarium in via De Amicis, con una razionalizzazione di funzioni ed una valorizzazione culturale dell’importante sito archeologico”.
 

Il cuore del nuovo museo, secondo l’ipotesi progettuale, sarà al civico 17 di via Conca del Naviglio. Ospiterà la collezione oggi esposta all’Antiquarium ‘Alda Levi’ di via De Amicis 17, integrata dai numerosi ritrovamenti nell’area dell’Anfiteatro romano, frutto degli scavi archeologici condotti negli ultimi anni dalla Soprintendenza, che necessitano di ulteriori spazi di valorizzazione. Sono qui previsti anche servizi di accoglienza, come la biglietteria e una caffetteria con affaccio sull’area archeologica.
All’interno del complesso si ricaveranno anche spazi per il deposito e la conservazione di beni archeologici di proprietà dello Stato, provenienti dagli scavi condotti sia nell’area dell’Anfiteatro sia in altri contesti cittadini e locali per un servizio di ristorazione.

Edoardo Nardi

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