Forum. Un nuovo paradigma della partecipazione per il Comune di Milano

Assessora Gaia Romani: "Realizzare un governo collaborativo è qualcosa che ha a che fare anche con la democrazia, con l'obiettivo più grande e importante di accorciare le distanze e ricucire il tessuto connettivo fra istituzioni e persone" delicatezza

Un nuovo paradigma della partecipazione per il Comune di Milano. Questo il traguardo di un percorso avviato dall'Amministrazione e del quale il Forum della partecipazione, che si chiude oggi a Mosso Milano, ha rappresentato una tappa.

Il modello dell'Amministrazione condivisa consiste nel superamento di una partecipazione confinata in atti episodici ma strutturata in forme di interlocuzione e collaborazione permanente fra cittadinanza e governo del territorio.

Nella tre giorni dedicata alla partecipazione, che ha visto aderire oltre 1.000 persone, è stato presentato "Strade in comune. Comunità interconnesse", lo studio che sintetizza opinioni, punti di forza e di debolezza, rilevati durante una serie di incontri fatti con i tecnici dell'Amministrazione, associazioni e cittadini, sulla realizzazione di progetti partecipativi.

Oggi, nella giornata di chiusura del Forum, poi, la Giunta e la Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi hanno avuto la possibilità di confrontarsi direttamente con la cittadinanza presente. Da questi incontri e dai nove workshop tematici sui beni comuni, ambiente, spazio pubblico e comunità, è emersa una grande e ricca disponibilità del territorio ad avanzare idee e proposte; al tempo stesso è stata richiesta la necessità di comunicare meglio e mettere a sistema ciò che l'Amministrazione fa, così come l'urgenza di mettere in pista una cabina di regina che coordini e valorizzi maggiormente gli sforzi che già vengono messi in campo.

"È stato molto bello – afferma l'assessora alla Partecipazione Gaia Romani – vedere così tanti cittadini e cittadine al lavoro per la città. L'impegno concreto nella cura dei beni comuni genera nelle persone maggiore consapevolezza, le rende interlocutori più competenti anche nella fase della co-progettazione. Un modello di governo collaborativo non è un qualcosa di irrealizzabile, e quello a cui noi stiamo lavorando sono un sistema e processi nuovi, che consentano una comunicazione bi-direzionale fra Comune e cittadinanza. Dobbiamo mettere in discussione le tradizionali regole di ingaggio, perché nel chi manca, chi non partecipa, in chi si astiene e non esercita per esempio il proprio diritto e dovere di voto c'è tutto il tema dell'esclusione sociale, del conflitto. Ecco perché la realizzazione di un governo collaborativo è qualcosa che ha a che vedere anche con la democrazia, con l'obiettivo più grande e importante di accorciare le distanze e ricucire il tessuto connettivo fra istituzioni e persone".

Enzo De Bernardis

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