Crisi idrica, proseguono sforzi congiunti per salvare il primo raccolto
- 06 luglio 2022 Dalla Lombardia
Sertori: no a una ulteriore riduzione dei prelievi
Rolfi: rilasci verso il Po solo se compensati da invasi alpini
Crisi idrica: riconvocato con urgenza il ‘Tavolo regionale per l’utilizzo idrico in agricoltura’ per fare il punto sulla grave situazione in Lombardia. I precedenti si erano svolti il 31 marzo e il 25 maggio.
È stata confermata la persistenza di una situazione di ‘severità idrica elevata’ (rossa) su tutto il territorio regionale e una situazione delle scorte idriche in costante diminuzione. Tutti i componenti del Tavolo hanno inoltre rigettato la richiesta dell’Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po di ridurre ulteriormente del 30% i prelievi idrici a sostegno del sistema irriguo lombardo. Questa riduzione vanificherebbe infatti gli sforzi messi in atto per salvare il primo raccolto, senza comunque risolvere il problema del cuneo salino.
Lago d’Idro
Per il Lago d’Idro, Terna spa ha dato il nulla osta alla Provincia autonoma di Trento per poter ulteriormente rilasciare dagli invasi dell’Alto Chiese una quota della riserva strategica di potenza, fino a circa 5 milioni di metri cubi d’acqua dal 1° luglio. Tutto ciò al fine di garantire volumi d’acqua per l’irrigazione, convocando tutti gli enti competenti.
“Regione Lombardia – ha spiegato Massimo Sertori, assessore a Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni – ha promosso e intrapreso ogni azione e sforzo possibile per fronteggiare questa situazione grave ed eccezionale. Ha cercato ad esempio di utilizzare nel migliore modo possibile le scarse risorse idriche a disposizione. ha inoltre cercato di favorire il comparto agricolo già messo a dura prova da questa siccità”.
Crisi idrica, garantire utilizzo equilibrato
“È necessario – ha sottolineato Sertori – proseguire nel lavoro congiunto con tutte le parti coinvolte, per garantire anche in futuro un utilizzo equilibrato della risorsa idrica. L’obiettivo è infatti quello di massimizzare la quantità di acqua disponibile per l’agricoltura senza aprire ulteriori fonti di conflitto tra gli usi. Le diatribe sono infatti sempre possibili soprattutto quando la risorsa contesa è poca”.
Deflusso minimo vitale
“Regione Lombardia – ha ricordato – con una delibera del 9 giugno 2022, ha preso atto dello stato di crisi idrica regionale. Successivamente ha adottato una specifica disciplina per l’ottenimento celere delle deroghe al Dmv (Deflusso minimo vitale)”.
“È massimo l’impegno degli operatori idroelettrici nel garantire rilasci di acqua dagli invasi montani. A trarne beneficio – ha concluso Sertori – i bacini di Adda, Oglio, Brembo e Serio
Situazione attuale
Il manto nevoso è complessivamente esaurito. Le riserve accumulate negli invasi idroelettrici montani e nei grandi laghi regolati inoltre sono inferiori al 61% rispetto alla media di riferimento (2006-2020).
Obiettivo salvare il primo raccolto
“Sulla proposta dell’autorità di bacino di riservare il 30% dell’acqua lombarda a uso irriguo per far fronte al cuneo salino ribadiamo la necessità che questo venga fatto tenendo conto delle esigenze degli agricoltori lombardi. Tutto ciò – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi – alla luce anche dalla posizione unanime espressa dal mondo agricolo emersa al tavolo regionale. Il primo raccolto – ha ribadito – va assolutamente salvato come livello minimo per quest’anno”.
Il Po
“I rilasci verso il Po – ha aggiunto – devono essere compensati da rilasci dagli invasi alpini necessari per garantire l’irrigazione alla Lombardia. Diversamente rischiamo un sacrificio che non risolve il problema del Po e in più compromette ulteriormente la tenuta delle nostre aziende agricole”.
Consorzi di bonifica e agricoltori
“Ringrazio i Consorzi di bonifica – ha concluso Rolfi – per il grande lavoro fatto fino a questo momento per cercare di portare a termine una stagione estremamente problematica. Ringrazio anche gli agricoltori per il grande lavoro nel cercare di garantire comunque le produzioni di cibo necessarie”.
Pi. Co.