Primo incontro operativo Consulta Regionale per il dialogo interreligioso

Momento presieduto dal sottosegretario Raffaele Catteneo

Primo incontro operativo a Palazzo Lombardia della Consulta Regionale per la promozione e l’integrazione del dialogo interreligioso, presieduto dal sottosegretario alle Relazioni Internazionali ed Europee della Regione LombardiaRaffaele Cattaneo. Insediatasi il 21 giugno 2024, nasce con l’obiettivo di favorire un dialogo costruttivo tra le diverse comunità religiose presenti in Lombardia per affrontare temi sociali delicati.

Consulta Regionale dialogo interreligioso in Lombardia

La Consulta rappresenta una modalità inclusiva composta da due rappresentanti per ciascuna delle dieci principali confessioni religiose presenti sul territorio: cristiani ortodossi, buddisti, cristiani cattolici, cristiani copti, comunità ebraiche, cristiani evangelici, induisti, sikh, chiesa protestante e musulmani.

Gli argomenti

Durante l’incontro sono stati affrontati diversi temi di rilevanza sociale e culturale. Con un’attenzione particolare a due questioni principali: la necessità di creare spazi di preghiera neutri all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e l’approfondimento della normativa regionale in materia di attrezzature religiose e luoghi di culto.

Temi concreti

“Nell’incontro di giovedì 10 ottobre 2024 – ha dichiarato il sottosegretario Cattaneo – abbiamo iniziato ad affrontare alcuni temi concreti. Quelli che sono all’ordine del giorno di una società multietnica e multireligiosa. Abbiamo approfondito alcuni temi emersi proprio dai partecipanti della Consulta, come l’esigenza di avere delle stanze del silenzio, luoghi in cui anche chi non professa la religione cattolica, possa pregare secondo la propria tradizione”.

Spazi di raccoglimento e preghiera inclusivi

È stata considerata la possibilità di istituire spazi di raccoglimento e preghiera inclusivi, accessibili a persone di tutte le confessioni religiose, all’interno delle strutture sanitarie. In questi ambienti, è fondamentale garantire la libertà religiosa, permettendo a pazienti e familiari di praticare il proprio culto in un clima di reciproco rispetto. Dalla mappatura delle strutture sanitarie condotta dalla Direzione Generale Welfare – Polo Ospedaliero di Regione Lombardia, che ha coinvolto 78 strutture di ricovero e cura pubbliche, è emerso un dato interessante. Ovvero che vi è una limitata consapevolezza dell’importanza e della funzione degli spazi del silenzio. Questi luoghi potrebbero essere utilizzati non solo dai pazienti, ma anche dai familiari e dagli operatori sanitari per raccoglimento e riflessione.

La normativa regionale

Un altro tema rilevante trattato durante l’incontro è stato quello della normativa regionale sulle attrezzature religiose e i luoghi di culto. Con un approfondimento sul ‘Piano delle Attrezzature Religiose’. Ovvero lo strumento che individua le aree destinate a ospitare edifici e spazi per il culto. Ci si è confrontati sull’importanza dell’impatto sociale che possono avere queste aree sul territorio.

Religione e socialità

“I luoghi di culto – ha concluso Cattaneo – sono connessi anche a esigenze di natura sociale. Per esempio gli oratori, non sono solo gestiti da cattolici, ma vi sono luoghi di aggregazione culturale anche gestiti da altre religioni”.
La Consulta ha sottolineato la necessità di garantire un equilibrio tra le esigenze delle comunità religiose e quelle del territorio. Esigenze dettate anche dalle normative comunali, assicurando che ogni intervento sia conforme alle norme vigenti e rispetti il contesto locale.
Sara Luti

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