Ricerca, NeMoLab, nasce primo polo italiano per malattie neuromuscolari
- 24 aprile 2021 Dalla Lombardia
Assessore F. Sala: risposte concrete ai bisogni reali dei pazienti
Ricerca e innovazione, nasce NeMoLab primo polo italiano per la cura di malattie neuromuscolari e neurodegenerative.
Dallo studio di ausili e di dispositivi ortopedici innovativi, allo sviluppo di sistemi robotici di telemonitoraggio e di analisi dei parametri clinici, ai programmi di riabilitazione, fino ai progetti di realtà aumentata ed immersiva.
È l’ambito operativo di NeMOLab, il primo polo tecnologico italiano per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni altamente innovative, capaci di rispondere ai bisogni di chi vive una patologia neurodegenerativa e neuromuscolare.
A tagliare il nastro, accompagnato dal direttore generale Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Marco Bosio, l’assessore all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala che a margine ha dichiarato soddisfatto: “NeMOLab è l’espressione di come la ricerca nasca dai bisogni per poi tradurli in risposte reali. Come Regione Lombardia continueremo a sostenere i Centri Clinici NeMO che in questi anni hanno dimostrato di essere un modello di sanità unico. Ed anche composto da persone straordinarie e professionisti di alto livello. Questa è la sfida di NeMOLab, un’infrastruttura strategica che, oltre a essere innovazione e ricerca, è un grande messaggio di speranza e di lotta per la vita”.
La struttura
Sviluppato su 1500 mq al piano superiore del Centro Clinico NeMOdi Milano, presso l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda e sotto la direzione generale di Stefano Regondi e quella scientifica di Christian Lunetta, NeMOLab si compone di 9 laboratori, ciascuno dei quali è orientato a occuparsi di un aspetto funzionale dei pazienti.
I numeri
In Lombardia sono oltre 4.400 le persone che convivono con una patologia neurodegenerativa o neuromuscolare, come la SLA, la SMA e le distrofie muscolari. Si tratta di malattie altamente invalidanti, ad alto impatto assistenziale, che causano un progressivo indebolimento della muscolatura volontaria. In termini funzionali, portano a una riduzione nel tempo dell’autonomia personale, fino a minare, in alcune situazioni, la capacità di svolgere anche i più piccoli gesti quotidiani.
Integrazione e inclusione
“Per chi è costretto a convivere con una malattia altamente invalidante – ha dichiarato Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – il rischio è quello di disconnettersi e di isolarsi. NeMOLab vuole essere un acceleratore di ricerca che sviluppi strumenti a garanzia di una piena integrazione e inclusione. Attraverso la tecnologia è possibile iniziare a superare le barriere fisiche, per arrivare insieme a costruire una società in cui nessuno rimanga escluso”.
Le aree
Le attività di NeMOLab si concentrano in quattro aree: attività di ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie innovative; registrazione e gestione di brevetti di ricerca in partnership con Università e Istituti di Ricerca; trasferimento di know-how in ambito sanitario, assistenziale e sociale attraverso la co-progettazione di piattaforme tecnologiche (es. Sistemi robotici, sensori, materiali) per ambiti diagnostici, clinici e riabilitativi.
“È un’eccellenza assoluta non solo in Lombardia, ma in tutto il paese - ha aggiunto l’assessore Fabrizio Sala. - I laboratori sono altamente specializzati, con personale qualificato e una struttura all’avanguardia. È fondamentale la collaborazione che si è instaurata tra pubblico e privato, tra imprese, istituzioni e Università. Per progettare soluzioni innovative per la riabilitazione e per rispondere alle esigenze di queste persone nella loro vita quotidiana”.
A completamento della filiera scientifica e tecnologica, i nove laboratori di NeMOLab godono altresì della collaborazione di Google Italia, Ortopedia Castagna, Assolombarda, Riatlas, ABCS, Rotary Club Milano Linate, Technoprobe e Cluster Lombardo Tecnologie per gli Ambienti di vita; NeMOLab, infatti, mira ad accogliere i bisogni dei pazienti per trasformarli in conoscenza, modelli, risposte e soluzioni tecnologicamente innovative.
Il personale
Diciotto sono i ricercatori impegnati nei laboratori del polo tecnologico. Per favorire tutti quegli aspetti legati all’autonomia della persona con disabilità Ortho Lab, Biorobotics Lab e Mobility Lab sono spazi dedicati alla progettazione e allo sviluppo di tecnologia cosiddetta abilitante e adattiva. Affascinante è l’area di Entertainment Lab dedicata allo studio e allo sviluppo di progetti riabilitativi basati sulla realtà aumentata e immersiva. Due sono le aree di “data analisi” dedicate a sviluppare modelli di raccolta, elaborazione e monitoraggio di dati e parametri clinici. Me-Mo Lab analizza il movimento, mentre Smart Health Innovation Lab monitora a distanza i dati clinici e sanitari. Per contrastare la perdita delle abilità funzionali della voce e della capacità visiva sono stati sviluppati Voice Lab e Opto Lab. Per lo studio di soluzioni domotiche mirate a rispondere al bisogno di autonomia quotidiana, Home Lab riproduce un ambiente casalingo “smart” controllabile con la voce.
ben