Turismo e università, Mazzali: progetti comuni per far crescere la Lombardia

Da dieci atenei piena condivisione delle strategie regionali

Progetti sul turismo rurale, sostenibile e culturale con le università. E grande attenzione al versante della formazione e analisi del fabbisogno delle aziende della filiera, che in alta stagione faticano a trovare personale sufficiente.

Sono alcuni degli impegni presi nel corso della seconda riunione di ‘Università per il turismo’. Il Tavolo,  coordinato da Barbara Mazzali, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, si è  riunito a Palazzo Lombardia.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di Università BocconiPolitecnico di MilanoUniversità degli Studi di Milano – Polo Unimont, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Bergamo, Università di Brescia, Università di Pavia, Università degli Studi dell’Insubria e Iulm.

Atenei lombardi fucine di idee

“Gli atenei lombardi, fucina di idee, innovazione e alta formazione – ha spiegato Mazzali – possono offrire un prezioso contributo alla Regione Lombardia per tenere alta la qualità dell’offerta attrattiva, che ci ha permesso lo scorso anno di raggiungere il record di 51 milioni di pernottamenti turistici, +16,8% rispetto al 2019, anno d’oro del settore”.

"Questi numeri, - ha enfatizzato l’assessore, - li manteniamo, se teniamo elevata la qualità dell’offerta: abbiamo visto tante ‘città-Principesse’ che nel turismo sono diventate ‘Cenerentole’. Siamo soddisfatti dei traguardi, ma non c’è mai da ‘cantar vittoria’, ma piuttosto lavorare per i prossimi”.

Turismo e università insieme per settore strategico

Tutti al tavolo hanno concordato sulla centralità della formazione e sull’analisi del fabbisogno dei lavoratori della filiera. Su questo punto Rossana Bonadei dell’Università degli Studi di Bergamo ha assicurato l’appoggio del suo ateneo.

Faremo la nostra parte – ha detto – teoricamente operiamo con l’offerta formativa e ‘di contatto’ con le realtà formative, il cui rapporto con il mondo del lavoro è cruciale. La filiera turistica sta contaminando altre aree, e quindi la sfera della formazione si allarga”.

Economia circolare e innovazione

Sul tema innovazione e sostenibilità è intervenuta Eleonora Lorenzini, direttrice dell’Osservatorio Travelling Innovation del Politecnico di Milano che ha illustrato la sperimentazione condotta in collaborazione con altri partners europei.
“È finalizzata – ha spiegato  – a costruire sistemi di economia circolare nella filiera del turismo. Ad esempio  riutilizzando risorse in ambito tessile, usando le lenzuola scartate dagli alberghi per nuovi scopi, oppure riusando la plastica dismessa da materiali balneari per creare pavimenti. Alcune iniziative riguardano anche il comparto del ‘food’. Tutte pratiche che, una volta finalizzate, metteremo a disposizione della Regione”.

 ‘Lombardia style’, e Olimpiadi

Grande convergenza e interesse è stato dimostrato dagli atenei verso il progetto del brand turistico unitario ‘Lombardia Style’, anche in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.

“È aperta la porta – ha affermato Mazzali – a contributi per costruire insieme un itinerario della Via Olimpica che coinvolga tutte le nostre province”.

Sul ‘Lombardia Style’ iniziative concrete sono già in campo: il 16 aprile si terrà un incontro presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia per approfondirne i contenuti: ‘Turismo e turismi tra territorio e competizione globale’.

Alcuni atenei si sono, tra l’altro, offerti di contribuire alla brochure semestrale ‘Lombardia Style’, sulla quale studiosi del settore potranno offrire conoscenze peculiari riguardanti i territori, e, al contempo, avere visibilità mediatica.

Lombardia rurale

Progetti in campo tra Regione e Università anche sul trend del turismo rurale.

“L’obiettivo – ha osservato Federica Burini dell’Università di Bergamo – è portare il turista ‘fino all’ultimo miglio’, in tutti gli angoli dei nostri territori”.

Le occasioni per farlo sono offerte spesso dalla Storia.

“Nel caso di Pavia – ha riferito Mario Valentino Rizzo dell’Università degli Studi di Pavia – sono i 500 anni della battaglia combattuta nel capoluogo nel 1525. In quell’occasione l’esercito francese guidato personalmente dal re Francesco I si scontrò con l’armata imperiale di Carlo V. Siamo al lavoro con accademici internazionali – ha detto ancora – per portare  a Pavia, una grande rievocazione storica, auspicabilmente volano di attrattività”.

Le ‘call’ europee’

Dal Politecnico e dall’Università Cattolica,  gli interventi dei professori Giovanni Gregorini e Roberto Nelli sulla necessità di intercettare le ‘call Europee’. I  bandi dedicati al turismo  possono infatti offrire fonti di finanziamento rilevanti per progetti regionali.  È però necessario un monitoraggio attento e costante, sul quale le Università sono già  in prima linea.

Giovanna Cristagna

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