Crisi Legnano
- 16 maggio 2019 La voce delle forze politiche
Fratus simbolo della politica incapace di auto-regolamentarsi
"A Legnano, feudo leghista, si scrive finalmente la parola fine. Ma è davvero triste che la politica, nello specifico il sindaco e segretario provinciale del Carroccio Gianbattista Fratus, non abbia avuto il coraggio né la volontà di auto-regolamentarsi e dimettersi, e che oggi sia la magistratura a mettere un punto, con un’inchiesta che vede coinvolti primo cittadino, vicesindaco e assessore alle Opere Pubbliche. Solo poco più di un mese fa il PD e altre forze democratiche chiedevano le dimissioni del sindaco Fratus, dopo che aveva perso i numeri della sua maggioranza, ma si dimostrava sempre più ostinato a restare incollato alla poltrona. Al centro della crisi una nomina, quella dell’assessore alle Opere Pubbliche Chiara Lazzarini, figura per noi inopportuna perché coinvolta in procedimenti legali non chiariti del tutto che riguardavano la municipalizzata Amga, che ha scatenato anche le dimissioni di parte della Giunta, ed è forse l'oggetto di quelle che la procura chiama "nomine di soggetti e amici e conoscenti, manovrabili e in futuro riconoscenti". Oggi, come un mese fa, chiediamo le dimissioni del sindaco Fratus. Le sue responsabilità penali dovranno essere accertate dalla magistratura, restiamo garantisti e non facciamo processi, ma i cittadini meritano di tornare al voto per avere un sindaco e una giunta che si occupino degli interessi esclusivi di Legnano e dei legnanesi. Non sappiamo ancora se quanto accade sia legato all’inchiesta che sta scuotendo Regione Lombardia e il centrodestra, ma è certo che il ministro e segretario della Lega Matteo Salvini non può continuare a far finta di nulla. Non basta il tanto agitato buon senso per essere immuni alla corruzione e al malaffare, occorre mettere in pratica quelle norme a difesa della legalità, troppo spesso messe in secondo piano proprio dallo stesso Salvini".
Così in una nota la segretaria metropolitana del Pd, Silvia Roggiani.