I MIGRANTI: UNA QUESTIONE EUROPEA
- 14 luglio 2019 La voce delle forze politiche
"Se non dotiamo l'Europa di strumenti per intervenire e governare i
fenomeni migratori, i casi di cronaca riprodurranno sempre le stesse
modalità e le solite domande: cosa fa l'Europa, dov'è l'Europa? Qui si
gioca una partita decisiva, il trasferimento di potere. Dobbiamo mettere
l'Unione in condizione di occuparsi dell'immigrazione come di altri
temi".
"La proposta del Parlamento europeo, votata nel dicembre 2017 e mai
discussa dai governi dà degli strumenti. Dice per esempio che chi arriva
in Italia, a Malta o in Grecia arriva in
Europa. L'immigrazione è una questione epocale e il Consiglio deve
riprendere in mano la nostra proposta. Ci sono buone idee per non
lasciare soli i Paesi. Il richiamo alla riforma di Dublino ci ricorda
anche che i governi sono spesso sordi alle sollecitazioni del
Parlamento".
Salvare le vite in mare è un dovere e chi lo fa non può e non deve essere perseguito. Nel caso della Sea Watch ci sono tuttavia profili giuridici ancora aperti e spetta alla magistratura italiana verificarli e dire l'ultima parola".
Salvare le vite in mare è un dovere e chi lo fa non può e non deve essere perseguito. Nel caso della Sea Watch ci sono tuttavia profili giuridici ancora aperti e spetta alla magistratura italiana verificarli e dire l'ultima parola".
"Serve un patto politico fra le istituzioni. E credo che la proposta
di una conferenza inter-governativa sugli strumenti della democrazia
europea possa essere utile. Lavoriamoci. Il terreno è fertile. Si può
fare in modo che questa legislatura perfezioni non solo il sistema degli
Spitzenkandidat, ma anche per esempio il potere di iniziativa del
Parlamento, ancora troppo debole. Il momento è quello giusto. Dobbiamo
essere creativi perché toccare i trattati è complesso".
"Serve una partecipazione più larga di tutti. Ecco perché riflettere
sugli strumenti della democrazia europea può consentire di dare un ruolo
da protagonisti anche ad altri Paesi e altre regioni. La riflessione
che propongo di cominciare sin dall'inizio di questa legislatura ci può
portare a un'Europa più unita, rappresentativa e in grado di decidere.
Il risultato delle elezioni e il mese trascorso dopo il voto ci
segnalano l'urgenza di mettere le mani sui meccanismi di funzionamento
dell'Unione".
Sono parole dette dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, riportate in una precedente intervista del Corriere della Sera e pervenuteci dalla segreteria del pd milanese.