Da "La conocchia"
- 23 ottobre 2020 Poesia della notte
Di Erinna
Erinna (in greco antico: ??????, Érinna; IV secolo a.C. – ...) è stata una poetessa greca antica, che nel lessico Suda viene indicata come contemporanea di Saffo. La sua esistenza fu breve, precocemente troncata a soli diciannove anni, eppure di notevole sensibilità e maturità fu il suo canto, e presago delle vette maggiori a cui avrebbe potuto accedere. Come tramanda la tradizione, proprio a 19 anni perse la cara e fedele compagna Bauci, morta poco dopo le nozze, e, per ricordarla, scrisse, probabilmente pochi giorni prima di morire, un poemetto di trecento esametri dal titolo La conocchia in cui attua molte innovazioni rispetto alla tradizione. Erinna, infatti, svincola il sottogenere del lamento epico dalla dimensione pubblica e lo rende un genere autonomo caratterizzato da un io soggettivo femminile rievocando la loro infanzia insieme, i giochi e i consigli materni, e presentando così la prima descrizione dell’oikos dall’interno.
O Bauci infelice, al ricordo gemendo io piango! Nel mio cuore ancora hanno calore queste cose della fanciullezza, e quelle che di gioia non furono cenere sono ormai. Riverse le bambole sui letti nuziali stanno e presso il mattino cantando più non reca la madre il filo sulla rocca e i dolci di sale cosparsi.
Nell'immagine: Erinna e Saffo nel giardino di Mitilene, da un dipinto ottocentesco