DIARIO DELLA FINE

Ho amato sempre
i genitivi, quelli seri; il sassone,
per esempio, col chiasso inglese
delle parole, il suo tatto. Ora
non ho più accanto Koko in
guanto di braghe; s'è girato
sparendo ieri. Voilà. Le zanzare
con strazio ripiegano il corno,
lo mettono via. Sanno
già tutto. In fila indiana
sfilano dal muro, che almeno
con loro parlava. Come escono
i minatori dal suolo, e dopo spara
a vuoto un ignoto ablativo! Anche
in punta di lana, i capelli crescono.

Cristina Annino