POESIA ITALIANA - IL 1400 -LODOVICO ARIOSTO
- 11 luglio 2023 Poesia della notte
Orlando Furioso - prologo
Le donne, i cavallier, l’arme,
gli amori,
le cortesie, l’audaci
imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d’Africa il
mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l’ire e i giovenil furori
d’Agramante
lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra
re Carlo imperator romano
Dirò d’Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne
in furore e matto,
d’uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che
tal quasi m’ha fatto,
che ‘l poco
ingegno ad
or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.
Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir
questo che vuole
e darvi sol può l’umil servo vostro.
Quel ch’io
vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d’opera d’inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.
Voi sentirete fra i più degni eroi,
che nominar con laude m’apparecchio,
ricordar quel Ruggier, che fu di voi
e de’ vostri avi illustri il ceppo vecchio.
L’alto valore e’ chiari gesti suoi
vi farò udir,
se voi mi date orecchio,
e vostri alti pensieri cedino un poco,
sì che tra lor miei versi abbiano loco.