ASILI NIDO IN CRISI

Ha accesso solo un bambino su dieci

L'accesso agli asili nido in Italia rappresenta un problema per molte famiglie, sopratutto nelle regioni del sud dove questi servizi sono spesso assenti come in Campania e Calabria e per le famiglie in difficoltà economica.

È il risultato sconfortante di un'indagine condotta da Save the Children in 10 città (Brindisi, Macerata, Milano, Napoli, Palermo, Prato, Reggio Emilia, Roma, Salerno e Trieste) dal titolo “Il miglior inizio – Disuguaglianze e opportunità nei primi anni di vita” in collaborazione con il Centro per la Salute del Bambino che insieme all’Istituto degli Innocenti e all’Università di Macerata ha fornito la supervisione scientifica a questo progetto.

Sono stati coinvolti 653 bambini tra i 3 anni e i 4 anni e mezzo ai quali è stato sottoposto un test IDELA (International Development and Early Learning Assessment) già usato anche in altri paesi e che valuta quattro aree di sviluppo: fisico-motorio, linguistico, matematico e socio-emozionale.

Un secondo test ha invece riguardato i genitori.

Questa indagine ha messo in luce che il mancato accesso agli asili ha effetti negativi sulle primissime fasi di apprendimento e di socialità dei bambini oltre a incidere sulla povertà educativa. Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia - Europa di Save the Children ha infatti affermato: “L’indagine pilota svolta da Save the Children mostra come diseguaglianze educative che possono avere sui bambini un impatto di lunga durata si manifestino molto prima dell’accesso alla scuola dell’obbligo. La povertà educativa va dunque combattuta a partire dai primi anni di vita, attraverso solide politiche di sostegno alla prima infanzia e alla genitorialità, oggi assolutamente carenti nel nostro Paese, evitando che siano proprio i bambini delle famiglie più svantaggiate a rimanere esclusi dalle opportunità educative di qualità”.
Questa indagine offre però altri spunti interessanti. Ad esempio i bambini con una mamma che lavora sono più al riparo dalla povertà educativa rispetto a quelli con le mamme disoccupate; i bambini che hanno genitori che condividono la lettura di un libro o il fatto di giocare all'aperto hanno avuto punteggi più altri al test proposto; il rapporto di maschi e femmine con la matematica in questa primissima fase dell'apprendimento è risultato uguale, segno che le differenze che si registrano in altre fasi della vita scolastica potrebbero essere sanate in questo momento.
Da qui l'appello di Save the Children affinchè il governo intervenga per migliorare la situazione.
Al momento altre iniziative a favore dell'infanzia più vulnerabile sono: Fiocchi in ospedale che prevede servizi di ascolto, orientamento e presa in carico ai neo genitori e ai futuri genitori in 12 ospedali italiani (Torino, Milano, Roma, Napoli, San Luca, Bari, Brindisi e Palermo) e 9 Spazi mamme a Torino, Milano, Roma, Napoli, San Luca, Bari, Brindisi e Palermo con interventi dedicati ai genitori e ai bambini fino a 6 anni con l’obiettivo di offrire sostegno alle mamme e ai papà e promuovere attività e laboratori rivolti sia agli adulti sia ai bambini.
Sempre a contrasto della povertà educativa si possono citare le cooperazioni per il progetto NEST (Nido, Educazione, Servizi, Territorio) e il progetto Per Mano.

Antonella Di Vincenzo

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