BASTA ASSISTERE INERMI ALLA MORTE DI BAMBINI
- 29 agosto 2019 Cronaca
Salvare vite umane sia la preoccupazione principale dei Paesi membri dell’UE, è necessario ripristinare un sistema di ricerca e soccorso nel Mediterraneo
“La
notizia dell’ennesima tragedia del mare al largo di Khums crea dolore e
sgomento. Non si può assistere inermi alla morte annunciata di bambini e
ragazzi. Le convenzioni internazionali sul diritto del mare e sui
diritti umani impongono all’Italia e all’Europa di affrontare il
fenomeno migratorio mettendo in primo piano la salvezza delle persone, a
partire dai più vulnerabili come i bambini, e il rispetto della vita
umana. È necessario che l’Italia e l’Europa ripristino un sistema di
ricerca e soccorso nel Mediterraneo, trovino una modalità condivisa di
gestione dei flussi migratori e moltiplichino gli sforzi per realizzare
vie di accesso sicure dalle aree di crisi o di transito, per evitare che
migliaia di persone tra cui tanti minori soli, continuino a mettere in
pericolo la propria vita, affidandosi ai trafficanti per sfuggire a
guerre, violenze e povertà”- ha affermato Raffaela Milano, direttrice
dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’Organizzazione
internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire
loro un futuro.
“Alla
notizia dell’ultimo naufragio, si aggiunge la preoccupazione per i 100
migranti a bordo della nave Eleonore della Lifeline e auspichiamo che si
trovi una soluzione strutturale condivisa e non emergenziale nella
gestione dei salvataggi in mare”, - ha concluso Raffaela Milano.