CORONAVIRUS: ISOLARE E TESTARE
- 17 marzo 2020 Cronaca
Il parere dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
In
una recente conferenza stampa a Ginevra, il direttore generale
dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, così si è espresso a proposito
della lotta al coronavirus: “Le persone contagiate da Covid19
possono infettare gli altri dopo che non si sentono più male, quindi le
misure di protezione dovrebbero continuare per almeno due settimane dopo
la scomparsa dei sintomi".
E ancora: "[...]
Abbiamo assistito a una rapida escalation delle misure di
distanziamento sociale [...] Ma non abbiamo visto un’escalation
altrettanto urgente nei test, nell’isolamento e nel tracciamento dei
contatti, che è il pilastro della risposta a Covid-19. Le
misure di allontanamento sociale possono aiutare a ridurre la
trasmissione [...] Ma da sole, non sono abbastanza per estinguere questa
pandemia. È la combinazione che fa la differenza. Come continuo a dire,
tutti i Paesi devono adottare un approccio globale".
E poi fa queste due importante affermazioni: "Ogni
giorno vengono prodotti più test per soddisfare la domanda globale.
L’Oms ha spedito quasi 1,5 milioni di test in 120 Paesi. Collaboriamo
con le aziende per aumentare la disponibilità di test per i più
bisognosi”.
"Si
sono verificati casi gravi e morti anche fra giovani e bambini. L’Oms
ha pubblicato una nuova guida clinica, con dettagli specifici su come
prendersi cura di bambini, anziani e donne in gravidanza".
Gli
fa eco Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le
emergenze dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): "Quello
che non sappiamo perché non abbiamo ancora i risultati dei test
sierologici, è l’estensione delle infezioni asintomatiche nei bambini.
Quando saranno disponibili, questo ci aiuterà a capire meglio che ruolo
stanno giocando i più piccoli in questa pandemia".