FASE DUE: L'OPINIONE DI MASSIMO GALLI
- 09 aprile 2020 Cronaca
Ospite della trasmissione di Peter Gomez su La7, l'infettivologo Massimo Galli, dell'ospedale Sacco di Milano, ha esposto il suo punto di vista sulla fase due dell'emergenza sanitaria.
Il primo passo è garantire un test diagnostico efficace e rapido al maggior numero di persone possibile: "Dobbiamo interrogarci sul perché l’Italia non abbia messo in piedi linee di diagnostica per passare alla fase 2, oggi prematura, ma da programmare altrimenti si rischia di spalmare la ripresa in un tempo infinito o anticipata, con il rischio di nuovi focolai".
Sui numeri dell'epidemia si è espresso così: "È inutile dire che l’Italia ha il tasso letalità più alto del mondo, in realtà [...] manca il 90% di chi ha l’infezione. Circa un milione l’ha incontrata".
Sul tema della riapertura delle scuole: "È più prudente che non riaprano proprio, per una serie di ottimi motivi.[...] quale senso avrebbe riaprirle per pochi giorni di maggio".
Per quanto riguarda invece la gestione dell'emergenza sul territorio, con il coinvolgimento tardivo o inesistente dei medici di base ha concluso: "C’è stato un clamoroso fallimento, e di questo ne dovremo prendere atto per il futuro, della medicina territoriale, ammettiamolo e riconosciamo questo aspetto".