Il CENTRO CIVICO ZERO COMPIE 10 ANNI
- 20 dicembre 2019 Cronaca
Il progetto accoglie e accompagna i minori che arrivano soli
Era
il 2009 quando Save the Children apriva il primo centro CivicoZero a
Roma, nel quartiere San Lorenzo. L'obiettivo, allora come oggi, è dare
accoglienza e sostegno ai minori stranieri non accompagnati che arrivano
in Italia. In questi dieci anni il centro ne ha seguiti circa 11.500,
per lo più ragazzi tra i 15 e i 17 anni provenienti da Egitto,
Afghanistan, ed Eritrea.
L'assistenza si è svolta a più livelli: da
quello base in termini di vestiario e cibo al sostegno legale per avere
l'assistenza sanitaria, dai corsi di lingua italiana ai laboratori
artistici fino alla formazione e alla ricerca di un lavoro. Un impegno
che, negli anni, ha visto nascere altri centri simili a Milano e Torino
tra il 2014 e il 2015 e a Catania nel 2018. Così ne ha parlato Claudio
Tesauro, presidente di Save the Children:
"In tutti questi anni
abbiamo assistito a profondi mutamenti nei flussi migratori che
coinvolgono i minori, ma ciò che non è mai cambiato è la stessa forte
domanda di protezione che giunge dai ragazzi, esito di percorsi spesso
traumatici e dolorosi, unita a un altrettanto forte desiderio di
inclusione. A queste necessità CivicoZero ha dato una risposta, fornendo
innanzitutto un luogo sicuro e informale, in cui i minorenni e i
neomaggiorenni potessero ritrovare lo spazio e il tempo per comprendere
ed esprimere le proprie esigenze, vivere la propria adolescenza al
riparo da rischi di sfruttamento e abusi, per progettare o riprogettare i
propri percorsi di crescita”.
Il decimo anniversario di attività è stata l'occasione per domandare che la tutela a questi ragazzi non vada perduta con il compimento della maggiore età. Esiste infatti un provvedimento legislativo, la legge 47/2017 - legge Zampa - che dovrebbe snellire il passaggio al primo colloquio di accoglienza e alla richiesta di permesso di soggiorno. Inutile dire che la legge non è ancora arrivata alla piena applicazione con il risultato che il lavoro di tutela e accompagnamento per questi ragazzi vada perduto.