INTELLIGENZA ARTIFICIALE E NUOVE TECNOLOGIE NEL NOSTRO FUTURO
- 29 febbraio 2020 Cronaca
La rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo - o subendo -
pone alcuni interrogativi. Tra i più rilevanti: l’intelligenza
artificiale come ci cambierà la vita? E le multinazionali dei "social",
che si impossessano della nostra identità per farne mercato, come
indirizzeranno le nostre scelte? Interessanti riflessioni sono venute da
due recenti convegni organizzati dalla Fondazione Gaetano e Mafalda
Luce e da Kairos Finanziaria. Da citare gli interventi di Marta
Bertolaso e Laura
Corti (Convegno Luce) e di Shoshana Zuboff (Kairos).
Per quanto l’intelligenza artificiale possa stupirci per i
risultati ottenuti e per quelli previsti nel prossimo futuro, va sempre
tenuto presente che è la persona umana l’iniziatrice di questo futuro e
la responsabile del proprio destino. Si svilupperanno comunità nuove,
nuovi centri di interesse e l’uomo dovrà attivare tutta la sua capacità
di discernimento e di scelta di priorità. Centrale sarà e rimarrà sempre
l’essere umano in quanto tale (forte della sua emozione, della
fantasia, del sentimento che mancano alla macchina), come protagonista
della sua storia.
Alla base la ricerca di un nuovo equilibrio per disciplinarne
le ricadute. In gioco non c’è solo l’angoscia per i posti di lavoro che
si perdono, ma anche la qualità delle relazioni e la libera scelta di
attività culturali, preferenze di lettura, propensioni di mercato e
politiche.
Ma proprio qui si paventa il rischio. Le multinazionali
digitali in cambio di servizi “gratuiti”, pure utilissimi, si
appropriano le informazioni che ci riguardano, che vengono usate, per
servirci e per manipolarci. Le nostre scelte individuali diventano non
solo previste, ma anche indirizzate. Stiamo offrendo a quelle aziende un
potere esorbitante sull’economia e sulla società nel suo insieme. Il
cosiddetto “Capitalismo di sorveglianza” (titolo di un best seller di
Zuboff), sta indebolendo la forza della democrazia e minacciando, mai
come prima d’ora, le libertà che tanto abbiamo combattuto per ottenere.
Stiamo tornando all’era pre-Gutemberg con élites che hanno conoscenza e
quindi potere.
Domanda d'attualià: esercitano, nel bene e nel male, un qualche
influsso ai fini delle "psicosi di massa" del tipo di quelle che
circolano a proposito del coronavirus?
C’è bisogno di un ‘new deal’ per creare nuovi diritti, con l’aiuto di una sempre maggiore consapevolezza della società.
Achille Colombo Clerici