LE ATTIVITÀ COMMERCIALI CHE RESTANO CHIUSE

A subire restrizioni sono le attività commerciali al dettaglio non essenziali

Nella conferenza stampa di presentazione della Fase 2, che scatterà a partire da lunedì 4 maggio, il premier Conte ha posto l’accento sulla necessità di agire con rigore, da parte di tutti. Non sarà un “libera tutti”, come più volte sottolineato, ma una lenta e progressiva ripartenza.
Il rischio di contagio rischia di trasformarsi, nuovamente, in un picco, persino peggiore del primo. Ecco quindi che, di fatto, nella fase 2 non cambierà granché rispetto a quella attuale per quanto riguarda le attività commerciali.
Attività commerciali al dettaglio 
A subire ancora restrizioni sono tutte le attività commerciali al dettaglio non considerate essenziali. Continuano dunque a essere sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività.
Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari.

Ristorazione

Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento sia di trasporto, nonché la ristorazione con asporto, fermo restando l'obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all'interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze.

Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali. Restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.

Sono sospese anche le attività inerenti servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti. Gli esercizi commerciali la cui attività non è sospesa, oltre alla distanza interpersonale di un metro, devono garantire che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.

I servizi alla persona che invece possono essere aperti sono:
  • Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
  • Attività delle lavanderie industriali
  • Altre lavanderie, tintorie
  • Servizi di pompe funebri e attività connesse.
Qui potete scaricare il Dpcm in pdf in versione integrale.

Redazione 1 

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