MANTENERE LE MISURE IN ESSERE
- 30 marzo 2020 Cronaca
E guardare al Sud in ottica preventiva
Nel
corso della conferenza stampa delle Protezione Civile di ieri, 29
marzo, Luca Richeldi, pneumologo e membro del Comitato tecnico
scientifico (Cts) del ministero della Salute, ha espresso cauto
ottimismo per i dati in calo dell’emergenza coronavirus in Italia. È
questa tendenza incoraggiante a spingere il governo e tutti gli esperti
all’appello a non mollare la presa sulle misure di contenimento.
"Siamo ancora nel pieno dell’epidemia - ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. - Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora".
Il ministro per le Autonomie Francesco Boccia ha confermato che "le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate". Il premier Giuseppe Conte sentirà già dalle prossime ore il Cts, che però ha già detto chiaramente qual è la sua posizione.
"Sarebbe da matti non prorogarle, squadra che vince non si cambia", ha ribadito Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico del Ministero della Salute. Insomma, la serrata va mantenuta ancora per settimane
La necessità di andare avanti con le misure di isolamento è importante soprattutto per il Sud che, in questa fase, è un sorvegliato speciale.
Tempo e gradualità è anche la raccomandazione del virologo Fabrizio Pregliasco dell’Università di Milano: "Da
quello che emerge, nei limiti della rappresentatività dei dati
giornalieri, possiamo parlare di un segnale positivo che, al momento,
conferma la necessità di continuare a insistere con le rigorose misure
di isolamento sociale in atto perché non siamo ancora davanti a una vera
inversione di tendenza".
E ancora: "Ora la nuova frontiera
è proprio il Sud. Per il momento ci sono focolai più ristretti ma
bisogna prepararsi per tempo al peggio e al rischio di un’ondata. La
speranza è di riuscire a migliorare il controllo per impedire che tali
focolai possano espandersi ulteriormente".
Cruciale, secondo Pregliasco, è quindi "attrezzarsi
da subito, perché anche al Nord l’epidemia è partita in modo subdolo e
rallentato per poi avere uno sviluppo verticale repentino. Il rischio è
che possa succedere anche al Sud".