Quattro nuovi ministri in visita a Milano

Il passaggio di consegne tra Enrico Letta e Matteo Renzi pone la questione dell’atteggiamento che il nuovo capo del Governo avrà nei confronti dell’esposizione universale.

Enrico Letta, durante i mesi del suo mandato, aveva fatto sentire molto il suo appoggio a Expo sia sul piano nazionale, con periodiche visite ai cantieri, sia sopratutto sul piano internazionale, con una promozione delle tematiche durante i summit internazionali nei quali era presente. Matteo Renzi non sembra essere da meno, come evidenziato dal passaggio di un suo discorso in Senato, durante il quale ha dichiarato Quello che nel 2015 accadrà a Milano è sicuramente un pezzo di riferimento del futuro che noi immaginiamo. L’interesse del nuovo governo per Expo è confermato anche dalla visita fatta nella sede Expo di via Rovello dai ministri Maurizio Lupi (infrastrutture), Federica Guidi (sviluppo economico), Dario Franceschini (cultura) e Maurizio Martina (agricoltura), durante la quale è stato fatto il punto della situazione sullo stato di avanzamento dei lavori e sulle risorse ancora da stanziare per completare le infrastrutture essenziali alla buona riuscita dell’evento, quantificate dal governatore della Lombardia Roberto Maroni in 1623 milioni di euro, più altri 615 per la deroga al patto di stabilità per gli enti pubblici lombardi coinvolti nell’organizzazione di Expo. Queste buone notizie, sono purtroppo affiancate da altre, che positive non sono. La Turchia infatti, stando a un articolo del quotidiano “Hurriyet”, starebbe pensando di ritirarsi dall’Expo del 2015. Anche se non sono ancora del tutto chiare le motivazioni del gesto, secondo indiscrezioni provenienti da fonti diplomatiche ciò sarebbe dovuto a una ritorsione decisa dal premier turco Erdogan motivata dalla scelta italiana di appoggiare Dubai, candidata per ospitare l’Expo del 2020, al posto della città turca di Smirne.

Un’altra diatriba politica riguarda la partecipazione dell’India, nazione coinvolta nella vicenda dei marò, i due fucilieri di marina trattenuti da più di due anni dal governo di New Delhi con un’accusa di pirateria mai ben formalizzata. Per esercitare pressioni sulla nazione asiatica, lo scorso mese è stata depositata a Palazzo Lombardia una mozione congiunta Forza Italia-Fratelli d’Italia, mirante a escludere l’India dall’Expo milanese. Ipotesi subito smentita da Roberto Maroni, che ha affermato che l’Expo con la vicenda dei due marò non c’entra nulla. L’esposizione universale infatti, come dice il suo stesso nome, dovrebbe tendere a includere il maggior numero possibile di Paesi, trattare temi di importanza globale, e non essere strumentalizzata per campagne politiche che condotte in altre sedi risulterebbero giuste, ma che nel contesto di un evento legato al cibo e alla nutrizione hanno ben poca attinenza.

Fabio Figiaconi

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