Raymond Chandler

L'autore di Philip Marlowe

Quello che viene considerato da almeno 60 anni uno scrittore non solo di parte poliziesca, bensì scrittore in assoluto, Raymond Chandler, celebre creatore dell'altrettanto celebre e celebrato Philip Marlowe, nasce a Chicago il 23 luglio 1888, figlio di Maurice Chandler e di Florence Thornton, irlandese di nascita. Il padre era un ferroviere che aveva intrapreso un binario morto perché spesso ubriaco e altrettanto spesso solito picchiare la moglie, tanto che costei, esasperata, decide nel 1885 di lasciarlo per trasferirsi in Inghilterra, presso alcuni parenti, e precisamente a Upper Norvood, un quartiere a Sud di Londra. Dal 1900 al 1905 Chandler frequenta il prestigioso Dulwich College nel quale ha modo di studiare latino, greco, francese. Poi si trasferisce per sei mesi a Parigi e altri sei in Germania, dove studia in un ufficio commerciale.
Tra il 1907 e il 1909 torna nella capitale inglese e qui partecipa a un concorso per il dipartimento di fornitura e contabilità dell'ammiragliato, arrivando terzo su 600 candidati, iniziando così a lavorare in quel settore. Ma ben presto finisce per annoiarsi per cui si licenzia, trasferendosi a Bloomsbury, quartiere snob in cui si trova la quasi coetanea (essendo nata nel 1882) Virginia Woolf, scrittrice di grande talento. Dopo aver lavorato come reporter per vari giornali, Chandler decide, nel luglio 1912 a 24 anni, di tornare in America. Dopo un anno di vagabondaggi nel Midwest e in Alaska, arriva nel 1913 in California, dove si guadagna da vivere umilmente con lavori altrettanto umili quali raccoglitore di albicocche e incordatore di racchette da tennis. Ottiene poi un posto nell'amministrazione della Los Angeles Creamery dopo essersi iscritto a un corso di contabilità. Nel 1916 la madre Florence lo raggiunge a Los Angeles. Sempre in quell'anno, durante una festa, conosce la moglie del pianista Julien Pascal, Cissy, che in seguito: nel 1924, alla morte dell'amata madre, diventerà dopo il divorzio dal marito, moglie di Raymond. Cissy ha 18 anni più di lui, ben portati però, e a Raymond che non conosce la sua vera età va bene così come gli appare. Inizia con lei una relazione quando ancora la donna era sposata con il pianista, dopodiché - come si è detto - la sposa nel '24. Chandler, dopo avere lavorato ancora come cronista: questa volta per il giornale Daily Express di San Francisco e come contabile in una banca britannica, finisce per entrare nel ramo petrolifero diventando direttore di ben 11 compagnie e arrivando a guadagnare più di 1000 dollari al mese. Viaggiando spesso lungo la costa del Pacifico per ragioni di lavoro e alloggiando in piccoli alberghi del Grande Paese, lo scrittore, che diversi anni prima era stato estensore per riviste inglesi di poesie e recensioni, prende l'abitudine di leggere su riviste dei racconti polizieschi e quasi sempre sulla rivista da lui preferita: quella di Black Mask alla quale collabora soprattutto Dashiell Hammett. Proprio quest'ultimo finirà per suscitare l'interesse di Chandler, e resuscitare in lui quel desiderio mai sopito di scrivere e su un nuovo genere: quello poliziesco. Impiegherà cinque mesi per scrivere il primo racconto, finendo per pubblicarlo proprio su Black Mask nel dicembre del 1933 ricavando 180 dollari di compenso. Il protagonista si chiama Mallory, e la storia è scritta in terza persona, così come la seconda, che appare l'anno dopo nel mese di aprile. A maggio esce "Finger Man", primo racconto in prima persona in cui un anonimo investigatore privato sul modello del Continental Op di Hammett narra la storia con una perfetta calibratura di scrittura che già lo rende il grande Chandler e delinea il personaggio quasi fosse il grande Marlowe (e infatti in alcune raccolte antologiche verrà aggiunta la frase "Philip Marlowe-Ufficio Investigazioni Private", mentre originariamente è scritto solo: "Attraversai la stanza e aprii la porta chiusa a chiave del mio ufficio privato."). Quando nel 1939 pubblica, a 50 anni, il suo primo romanzo: "Il grande sonno", questo è ricavato in buona parte da due racconti in precedenza già pubblicati. Lo scrittore impiega tre mesi (nel 1938) per scriverlo, rivelandosi uno scrittore di razza, una razza ben differente da quella della difesa della razza il cui estensore - sempre nel corso di quel 1938 - fu sua Eccellenza cavalier Benito Mussolini. Chandler affermava in una lettera indirizzata a un collega dieci anni dopo, che: "Agli inizi tutti imitano, ciò che Stevenson chiama fare la scimmia coscienziosa". Nel 1940 appare il secondo romanzo: "Addio, mia amata", di cui Edmund Wilson, grande critico un po' snob tutt'altro che amante dei polizieschi, recensirà così: "Il suo 'Farewell, My Lovely' è l'unico di quei libri che ho letto per intero, e con piacere. Non si tratta semplicemente, in questo caso, di riunire le tessere di un puzzle, ma di trasmettere al lettore un senso di malessere, il terrore di una congiura nascosta capace di trasformarsi continuamente nelle forme più diverse e imprevedibili...".
Nel 1943 lo scrittore viene assunto come sceneggiatore dalla Paramount per la riduzione cinematografica del romanzo di James Cain "Double Indemnity", co-sceneggiato con il regista del film Billy Wilder. Scriverà poi negli anni successivi altre sceneggiature, alcune realizzate e altre no. La più importante è senza dubbio quella del film di Wilder; la successiva è "The Blue Dahlia", per la Warner. Tra i film non sceneggiati da Raymond Chandler ma tratti da suoi romanzi il più importante è "Il grande sonno", diretto da Howard Hawkes e interpretato da Humprey Bogart. Chandler come interprete avrebbe preferito Cary Grant, la cui figura poteva incarnare perfettamente il suo eroe. Del resto lo stesso Chandler, da giovane somigliava a Grant. Lo scrittore scriverà sette romanzi e 22 racconti polizieschi, l'ultimo dei quali è "La matita". Poi, dieci pagine soltanto di quello che avrebbe dovuto essere l'ottavo romanzo con Marlowe. A un certo punto però abbandona il progetto non tanto perché non convinto del fatto che Marlowe appare sposato con Linda Loring, conosciuta nel capolavoro "Il lungo addio", quanto per il fatto di non riuscire a ideare la trama poliziesca. Chandler morirà il 26 marzo del 1959. Il suo nome resterà iscritto nell'Olimpo della Letteratura, una Letteratura senza etichette così come lo è il bagaglio di un viaggiatore privo di etichette di località di provenienza perché discreto di carattere ma ottimo di contenuto. Ogni tanto i lampi che dall'Olimpo scaglierà saranno i lampi di genio che un autore del suo calibro può permettersi di inviare ai suoi adepti e ammiratori.   
Antonio Mecca

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