Dalla Giunta nuovi indirizzi per dati più accessibili e comprensibili
- 19 dicembre 2020 Dal Comune
Verso il Portale unico del dato. Lipparini: “Secondo Icity rank 2020, Milano prima in Italia sui dati aperti. Guardiamo avanti e rilanciamo per sempre maggior trasparenza”
Rendere gli open data del Comune ancora più facili da consultare, più chiari da comprendere e ancora più accessibili a tutti coloro che saranno interessati a utilizzarli. Questo lo scopo principale della delibera approvata dalla Giunta sugli indirizzi politici in merito al modello operativo per la governance del sistema dati aperti.
“La città di Milano - ha spiegato Lorenzo Lipparini, assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data - è risultata prima in Italia, a pari merito con Firenze e Palermo, per la qualità del proprio sistema di dati aperti in base alla fotografia scattata da Icity rank 2020, il rapporto sulle città italiane intelligenti e sostenibili. Siamo ovviamente contenti del risultato, ma vogliamo guardare avanti e rilanciare con questo provvedimento l’attività finora portata avanti nell’ottica della trasparenza e della rendicontazione, valori aggiunti per l’Amministrazione”.
Nel dettaglio, il modello operativo per la governance del sistema dati aperti del Comune di Milano prevede la realizzazione del “Portale unico del dato”, ovvero di un unico punto nel quale è possibile cercare i dati aperti dell’Amministrazione comunale, siano essi statistici, geografici o gestionali, attraverso meccanismi di ricerca innovativa. Saranno allo stesso tempo definiti vocabolari condivisi, fondamentali per l'interoperabilità delle diverse basi di dati, formati standard e licenze di rilascio Creative commons, che consentono il riutilizzo dei dati citando la fonte: il tutto con lo scopo di rendere più omogenee, tracciabili e di facile lettura le informazioni rilasciate.
A tutto questo si aggiungerà un rinnovato impegno per la pubblicazione dei dati attraverso la loro rappresentazione grafica, un elemento fondamentale per garantirne la comprensione e l'utilizzo anche da parte di persone non esperte. Per incidere maggiormente su questo punto sarà quindi adottato un piano di pubblicazione semestrale, in modo da incrementare in modo cadenzato il patrimonio informativo creando una consuetudine e un sistema di lavorazione del dato orientato alla sua diffusione.
Infine si prevede l'integrazione dei dati dei concessionari dei servizi pubblici quale elemento fondamentale per garantire un più incisivo e unitario slancio alla politica di integrazione e riutilizzo dei dati pubblici, in coerenza con quanto previsto dal recente Decreto Semplificazioni.
“Nel 2018 - conclude l’assessore Lipparini - abbiamo individuato i criteri generali per il sistema degli Open data del Comune di Milano; ora abbiamo ritenuto necessario integrare questi indirizzi con un modello operativo per la governance e per ampliare le opportunità di conoscenza e comprensione della città, estendendo e diversificando l’offerta informativa. Favoriremo una sempre più agevole e diffusa fruizione”.
“La città di Milano - ha spiegato Lorenzo Lipparini, assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data - è risultata prima in Italia, a pari merito con Firenze e Palermo, per la qualità del proprio sistema di dati aperti in base alla fotografia scattata da Icity rank 2020, il rapporto sulle città italiane intelligenti e sostenibili. Siamo ovviamente contenti del risultato, ma vogliamo guardare avanti e rilanciare con questo provvedimento l’attività finora portata avanti nell’ottica della trasparenza e della rendicontazione, valori aggiunti per l’Amministrazione”.
Nel dettaglio, il modello operativo per la governance del sistema dati aperti del Comune di Milano prevede la realizzazione del “Portale unico del dato”, ovvero di un unico punto nel quale è possibile cercare i dati aperti dell’Amministrazione comunale, siano essi statistici, geografici o gestionali, attraverso meccanismi di ricerca innovativa. Saranno allo stesso tempo definiti vocabolari condivisi, fondamentali per l'interoperabilità delle diverse basi di dati, formati standard e licenze di rilascio Creative commons, che consentono il riutilizzo dei dati citando la fonte: il tutto con lo scopo di rendere più omogenee, tracciabili e di facile lettura le informazioni rilasciate.
A tutto questo si aggiungerà un rinnovato impegno per la pubblicazione dei dati attraverso la loro rappresentazione grafica, un elemento fondamentale per garantirne la comprensione e l'utilizzo anche da parte di persone non esperte. Per incidere maggiormente su questo punto sarà quindi adottato un piano di pubblicazione semestrale, in modo da incrementare in modo cadenzato il patrimonio informativo creando una consuetudine e un sistema di lavorazione del dato orientato alla sua diffusione.
Infine si prevede l'integrazione dei dati dei concessionari dei servizi pubblici quale elemento fondamentale per garantire un più incisivo e unitario slancio alla politica di integrazione e riutilizzo dei dati pubblici, in coerenza con quanto previsto dal recente Decreto Semplificazioni.
“Nel 2018 - conclude l’assessore Lipparini - abbiamo individuato i criteri generali per il sistema degli Open data del Comune di Milano; ora abbiamo ritenuto necessario integrare questi indirizzi con un modello operativo per la governance e per ampliare le opportunità di conoscenza e comprensione della città, estendendo e diversificando l’offerta informativa. Favoriremo una sempre più agevole e diffusa fruizione”.