PRESENTAZIONE DI “AL BANDO LE POVERTÁ!”
- 07 giugno 2018 Dal Comune
Un tour nei quartieri per presentare il bando per combattere la povertà infantile.
Giovedì 7 giugno alle ore 19 in via Anselmo da Baggio 55, l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino parteciperà alla presentazione di “Al bando le
povertà!”
Giovedì 7 giugno alle ore 19 in via Anselmo da Baggio 55, l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino parteciperà alla presentazione di “Al bando le povertà!”, l’avviso pubblico che rientra nel programma QuBì, la ricetta contro la povertà infantile promossa da Fondazione Cariplo con il sostegno di Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo e Fondazione Fiera Milano e in collaborazione con il Comune di Milano.
I promotori hanno organizzato un tour di presentazione nei quartieri milanesi con un calendario di incontri sul territorio partito il 29 maggio alla Casetta Verde di via Odazio al Giambellino e proseguito il 31 maggio nella sede del Municipio 4 di via Oglio al Corvetto, il 4 giugno alle 18 presso lo spazio WeMi di via Capuana 7 a Quarto Oggiaro, il 6 giugno alle 17 in via Alex Visconti 24 al Gallaratese e il 7 giugno sarà la volta del sesto appuntamento e il tour si concluderà l’8 giugno alle 17 in via Baroni 9 al Gratosoglio.
Il progetto prevede un piano triennale da 25 milioni di euro: con “Al Bando le povertà!” i primi 5 vengono messi a disposizione delle reti del terzo settore milanese per azioni di contrasto alla povertà. Questi incontri nei quartieri costituiscono un’importante occasione di dibattito e confronto su idee e opportunità per contrastare la povertà infantile.
Il tour è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle iniziative di promozione del Programma. Nelle settimane scorse, il progetto è entrato in due dei luoghi simbolo dello sport cittadino. Prima lo stadio Giuseppe Meazza, in occasione del recupero del derby Milan-Inter giocato mercoledì 4 aprile. Poi al Mediolanum Forum di Assago, per il match di Legabasket Serie A tra Olimpia Milano e Pistoia di domenica 6 maggio.
“Dopo queste due iniziative che hanno coinvolto le massime realtà sportive della città, è arrivato il momento di scendere sul nostro terreno di gioco, cioè i quartieri di Milano – ha sottolineato Monica Villa, vice direttore Area Servizi alla Persona di Fondazione Cariplo. - Quello di coinvolgere il terzo settore milanese e la cittadinanza è stato fin dall’inizio uno degli obiettivi di QuBì e grazie agli incontri con le realtà locali ci stiamo riuscendo. Finora abbiamo riscontrato molta partecipazione e interesse da parte delle organizzazioni e delle associazioni formali e informali che stiamo incontrando. Realizzare questi momenti in collaborazione con lo staff dell’Assessorato politiche sociali e con i colleghi promotori del Programma QuBì, è un primo passo che ci vede tutti uniti in un patto per la città”.
“L’obiettivo che ci poniamo per i prossimi tre anni - ha spiegato l’assessore Majorino - è che nessun bambino milanese debba più soffrire la povertà o la privazione. Alle misure nazionali come il Reddito di inclusione e a quelle messe in campo da Milano, che si conferma il comune d’Italia che più investe in misure contro la povertà, si aggiunge questa importante occasione che è resa possibile grazie alla collaborazione tra il pubblico, il privato e le associazioni del Terzo Settore. È questo il modello che vogliamo portare avanti nei prossimi anni”.
“AL BANDO LE POVERTÁ”
“Al Bando le povertà!” è la prima azione territoriale del Programma QuBì per sostenere i progetti di quartiere e contrastare la povertà. Consiste in un bando da 5 milioni di euro destinato alle reti del terzo settore milanese, in particolare in 22 quartieri prioritari. L’obiettivo è quello di potenziare le reti locali, stimolare la collaborazione e costruire un sistema per valorizzare le persone e promuovere l’attivazione delle comunità. QuBì accompagnerà le reti di quartiere anche durante la fase di progettazione: si parte infatti con una raccolta di idee (entro il 22 giugno) per passare poi a un percorso di co-progettazione con l’obiettivo di rendere operative le “ricette di quartiere”. In questa fase sarà garantita, in ogni rete, la presenza attiva di un assistente sociale referente dei servizi territoriali: l’integrazione virtuosa tra servizi e società civile è indispensabile per offrire alle famiglie in povertà reali opportunità di uscita dalla situazione di bisogno.
“Con questo programma, la Fondazione Peppino Vismara intende collaborare con gli altri soggetti finanziatori e il Comune di Milano per porre al centro il minore e la sua famiglia e pensare attorno ad essi tutti gli altri soggetti (istituzioni, cooperative, associazioni, volontari, etc.). Il bando è solo uno strumento per favorire questo processo – sottolinea Paolo Morerio, Presidente della Fondazione Peppino Vismara -. Sono richiesti punti di vista diversi e voglia di lavorare insieme per un obiettivo comune. È una sfida grande, ma è anche un’importante opportunità per i territori e le organizzazioni che vi operano”.
LA FOTOGRAFIA DELLA POVERTÀ A MILANO
Fino a questo momento, il lavoro realizzato conferma che è possibile andare oltre le stime. Per la prima volta, grazie a un lavoro complesso che ha incrociato 21 database di altrettante misure pubbliche di trasferimento monetario, è possibile capire quante persone ricevono benefici e a quanto ammontano gli aiuti economici erogati. Il prossimo obiettivo sarà stabilire il numero di famiglie con minori in povertà assoluta che non ricevono trasferimenti pubblici, quindi maggiormente a rischio.
Realtà come Caritas Ambrosiana, Banco Alimentare e Fondazione Pellegrini stanno già lavorando affinché le tante risposte al fenomeno povertà date quotidianamente possano essere sistematizzate all’interno di una lettura condivisa del fenomeno. L’obiettivo è quello di creare una fotografia delle risposte alla povertà che le tante realtà concorrono a dare.
Analizzando i dati reddituali delle famiglie che nel 2016 hanno ricevuto un aiuto, abbiamo un’immagine evidente della povertà in città: circa il 90% dei nuclei familiari con minori raggiunti da almeno una misura è sotto la linea di povertà assoluta. Nello specifico, se prendiamo una famiglia con un solo genitore composta da un adulto e un minore, il reddito medio è di circa 4.800 euro lordi annui, mentre la soglia di povertà calcolata dall’Istat per la stessa tipologia di famiglia è di 12.800 euro annui. Un gap pari a circa 8.000 euro annui che significa soprattutto mettere quel minore e quella famiglia in una condizione di rinuncia dell’essenziale, come un’adeguata alimentazione, l’accesso a cure di prevenzione e una più ampia possibilità di crescere dignitosamente. La situazione non cambia di molto se consideriamo una famiglia con due adulti e due minori: in questo caso il gap ammonta mediamente a 8.100 euro.
Alla luce di queste evidenze, per Fondazione Cariplo e per tutti i partner è fondamentale trovare delle modalità per aumentare la capacità di spesa delle famiglie, con una specifica attenzione ai bisogni dei più piccoli: guardare alla città con dei dati di riferimento, con la possibilità di leggere sia il bisogno che le risorse in campo, permetterà di costruire un sistema di risposte più efficace. Per il Programma significa avere una bussola per capire dove meglio indirizzare gli interventi.