Risorgono le prime sette cascine dismesse con progetti socio-culturali di associazioni e onlus

Rilancio edilizio e socio-culturale da parte di soggetti del privato sociale. Tasca: “Percorso virtuoso che valorizza il patrimonio e restituisce spazi alla città”

Sono stati assegnati i primi sette immobili dismessi di proprietà del Comune ad altrettanti operatori del privato sociale, al termine di una procedura di avviso pubblico durata alcuni mesi. Le proposte contengono progetti di recupero edilizio dei beni, con consistenti investimenti economici da parte degli assegnatari che valorizzano il patrimonio immobiliare. Progetti che prevedono il rilancio degli spazi con attività socio-culturali ed educative destinate alle comunità locali.
“È stato un percorso importante l’aver individuato beni in disuso da troppo tempo e aver tentato con successo di restituirli alla città – ha affermato Roberto Tasca, assessore al Demanio. Attraverso bandi pubblici, siamo riusciti a coniugare la necessità di valorizzare economicamente il loro utilizzo a una destinazione d’uso con vocazione socio-culturale, così da generare un impatto virtuoso nella vita della comunità. Questa è solo la prima parte delle assegnazioni che prevedono in tutto 26 beni tra cascine e locali dismessi in diversi quartieri cittadini. Ringrazio gli uffici per il lavoro di questi anni nel recupero di tutti i beni demaniali dimenticati che ora avranno una seconda vita”.

La cascina di via Taverna 75 è stata aggiudicata alla Fondazione Paletti Ricci Onlus-Fondazione Vidas, che insedierà nuove residenze per famiglie con minori in cura nei centri lombardi. Un progetto che prevede un investimento da parte di Vidas di quasi 4 milioni di euro per la riqualificazione completa dell’immobile, con un canone di 162mila euro per la durata del diritto di superficie. E un beneficio per la città in servizi quantificato in 9 milioni di euro.
Quasi 13 milioni di euro sono invece gli investimenti, sempre da parte della Fondazione Paletti Ricci Onlus-Fondazione Vidas, per il recupero della cascina di via Taverna 72 dove troveranno sede servizi di residenzialità leggera destinati ad anziani. Le fondazioni pagheranno 180mila euro di canone per la durata del diritto di superficie ed erogheranno servizi a favore della città per 11 milioni di euro.
La Fabbrica Ghiaccioli Kociss s.n.c. rilancerà lo stabile di via Rizzoli 13 A, con un accordo che prevede 50mila euro di investimento in lavori e un canone annuo d’affitto pari a 275mila euro per la creazione di una scuola di gelateria con la successiva possibilità di apertura di un punto vendita.
La British School of Milan invece si è aggiudicata l’acquisto, con 625mila euro, dell’area di via Marazzani per l’apertura di un edificio scolastico con servizi destinati alla cittadinanza (1 milione di euro l’anno destinati a borse di studio e lezioni alla comunità locale).
La cascina di via Celio-Paravia 22 sarà ristrutturata dalla Fondazione Terzo Luogo ETS che pagherà un canone di 297mila euro per la durata del diritto di superficie e investirà 9,3 milioni di euro per realizzare uno spazio culturale-educativo (biblioteca multimediale, servizi per l’infanzia, laboratori di creatività e formazione) che fornirà servizi quantificati in 3 milioni di euro l’anno.
I locali abbandonati di via Graf Arturo 29 riprenderanno vita grazie al progetto di Fondazione Arché Onlus, che ha acquistato il sito per 600mila euro e prevede di istituire una trattoria sociale, un presidio sanitario territoriale, un asilo nido e una comunità mamma-bambino, con una ricaduta di servizi a favore del territorio quantificata in 4 milioni di euro.
L’associazione All Family infine recupererà gli spazi di via Bianchi d’Espinoza 7 per l’insediamento di attività di natura socio-culturale negli spazi liberi, a cura delle associazioni già presenti negli spazi occupati. Il canone annuo è di 20 euro a metro quadro.

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