REGIONE LOMBARDIA: STOP ALLO PSICOLOGO DI BASE
- 01 gennaio 2023 Dalla Lombardia
Parolin (presidente ordine regionale Psicologi): "Uno schiaffo a milioni di adulti e ragazzi”
La Regione Lombardia ha fermato il Progetto di legge che istituiva lo psicologo di Base. Laura Parolin, Presidente dell'Ordine degli psicologi della Lombardia (OPL), ritiene la decisione un vero e proprio schiaffo ai cittadini lombardi.
"Esprimo grande amarezza – dichiara - nel constatare che Regione Lombardia ha scelto di fare un drammatico passo indietro sul PdL che istituiva lo Psicologo di Base. La tutela della salute psicologica di tutti i cittadini e delle cittadine lombarde sembra non essere una priorità. Questo PdL avrebbe potuto rappresentare una prima soluzione strutturale all’evidente malessere psicologico che oggi (e domani) rimarrà inascoltato. Si è persa l’occasione di dare una risposta concreta che avrebbe finalmente potenziato la presenza degli psicologi nel sistema socio sanitario regionale lombardo. Figure professionali oggi insufficienti nelle strutture pubbliche: migliaia di adulti e ragazzi restano, così, senza la possibilità di interventi precoci, efficaci e tempestivi. L’iter del PdL dello Psicologo di Base è stata l’occasione per mostrare che di fronte a un problema evidente si può e si deve lavorare trasversalmente alle appartenenze politiche: un’intenzione che abbiamo visto concretizzarsi fino a giovedì scorso quando c’è stato il primo inspiegabile stop della Commissione Bilancio. Da qui in una giravolta di eventi per cui l’iter del PdL è ripreso per approdare poi emendato in Commissione Terza dove ha visto, purtroppo, la sua definitiva interruzione". Sembra che altre logiche decisionali siano prevalse, comunque distanti dai reali bisogni dei cittadini. "La salute psicologica -aggiunge- non ha e non deve avere una bandiera politica, ma è un Bene che ci riguarda tutte e tutti e una Responsabilità che le Istituzioni devono cominciare ad assumersi. Serve allora chiarezza nei confronti delle cittadine e dei cittadini che hanno creduto che questa proposta fosse il segnale di un cambiamento reale quanto necessario. Con questa brusca frenata la sanità territoriale lombarda resta senza personale e strumenti. Ancora una volta, migliaia di persone con un bisogno vedono negato il loro diritto ad avere risposte pubbliche e gratuite".
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