Vigili del Fuoco Bergamo salvano bimbo di 15 giorni sulle colline di Cesena
- 24 maggio 2023 Dalla Lombardia
Presidente Fontana: ringrazio loro e tutti i volontari
Arriva da Roncofreddo, un piccolo comune di 3.390 abitanti della provincia di Forlì-Cesena, una bella notizia che vede protagonisti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Bergamo.
Nella notte fra mercoledì 17 e giovedì 18 maggio 2023, infatti, sono riusciti a salvare grazie all’uso di un elicottero un neonato di soli 15 giorni che era rimasto isolato con mamma e papà, senza luce e acqua, sulle colline del cesenate come raccontato oggi anche dall’Eco di Bergamo.
Presidente Fontana: grazie a tutti coloro che sono prontamente intervenuti
“In questi giorni drammatici per l’Emilia-Romagna – ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – voglio ringraziare ancora una volta i volontari e tutti coloro che stanno garantendo il loro contributo in quei territori. La solidarietà del nostro Paese è stata messa alla prova e ha dato una risposta eccezionale. Oggi, in particolare, desidero rivolgere un ringraziamento ai Vigili del fuoco e, nello specifico, a quelli di Bergamo che, oltre a essere in prima fila nei casi di emergenza nazionale, in Romagna hanno compiuto un atto particolarmente significativo mettendo in salvo un neonato di soli 15 giorni”.
In un’intervista a Lombardia Notizie Online il tenente colonnello e responsabile del ‘soccorso’ del comando orobico, Antonio Dusi, racconta i momenti di quel salvataggio facendo sapere che, fra il centinaio di persone tratte in salvo, c’è anche una donna di 95 anni.
TENENTE DUSI: NEL MOMENTO TOPICO DELL’EMERGENZA ABBIAMO RAGGIUNTO LE CASE CON GLI ELICOTTERI –
“Era forse il momento topico dell’emergenza – ha detto Dusi – perché in quella giornata abbiamo salvato molte persone che erano rimaste intrappolate nei piani alti delle loro abitazioni bloccati dall’acqua o nelle zone collinari ancora isolate e battute dalla pioggia. Sul tardi della sera abbiamo organizzato un recupero in volo notturno coordinando l’attività di più enti (esercito, protezione civile e soccorso sanitario). Sapevamo che c’era un neonato perché per fortuna non si erano interrotti i contatti telefonici con le persone che dovevamo raggiungere”.
Sara Luti