OTTOBRE CON I VERSI DELLA POETESSA GRECA SAFFO

Saffo nacque nell'isola di Lesbo nella seconda metà del VII secolo a.C. 

I suoi genitori, di famiglia nobile diedero vita anche a tre figli maschi Carasso, Eriguio e Larico. Saffo ha una figlia Cleide alla quale dedica dei teneri versi d’amore materno, ma si è messo in dubbio di recente, avanzando l'ipotesi che il nome di Cleide corrispondesse a quello di una giovinetta oggetto della passione amorosa della poetessa, alla quale dedica dei teneri versi d’amore materno. Persino questo dato è stato messo in dubbio di recente. Saffo trascorre la sua vita nel comporre versi e nell’occuparsi delle giovani e aristocratiche fanciulle a lei affidate come allieve della sua scuola. A molte di queste fanciulle, come Archeanassa, Atthis, Arignòta, Dike, Eirène e Mégara, Saffo dedica delle poesie che alimentano la convinzione che il rapporto che la unisce alle sue allieve non sia un semplice rapporto maestra-allieva.

La scuola di Saffo, dedicata al culto della dea Afrodite (dea della bellezza), è anche un centro religioso e culturale, seguace del dio Dioniso, ma in età classica indica più genericamente delle comunità a carattere religioso. mitizzazione della scuola di Saffo, o meglio alla sua unilaterale identificazione con un ambiente in cui si stabiliscono dei rapporti omosessuali tra maestra e discepole.

Per quanto riguarda la sua produzione poetica, viene solitamente classificata in otto o nove libri ordinati in base alla tipologia di metro poetico adottato. Il primo contiene le odi saffiche, il secondo i distici in pentametri eolici, il terzo i distici in asclepiadei maggiori, il quarto i distici di paraslepiadei maggiori, il quinto i carmi. Degli altri quattro libri, invece, non è possibile definire in maniera precisa la modalità compositiva. Il nono e l’ottavo in ogni caso contengono degli epitalami: composizioni destinate alla celebrazione dei matrimoni, che pare siano un argomento molto frequente nella produzione poetica di Saffo. Una delle dee più menzionate nelle sue poesie è proprio Era, dea dei matrimoni.

Di questa vasta produzione sono giunti fino a noi circa duecento frammenti, tra cui un’ode completa dedicata alla dea Afrodite e appartenente al primo libro, e molti altri frammenti recuperati dai papiri e soggetti a ricostruzioni spesso di carattere ipotetico.

Non si conosce con esattezza la data della sua morte (intorno al 570 a.C.); probabilmente Saffo raggiunge la vecchiaia, almeno in questo senso vengono interpretati alcuni suoi versi in cui fa riferimento a un certo decadimento fisico.

edb