OTTOBRE CON I VERSI DELLA POETESSA GRECA SAFFO
- 30 settembre 2021 Poesia della notte
Saffo nacque nell'isola di Lesbo nella seconda metà del VII
secolo a.C.
I suoi genitori, di famiglia nobile diedero vita anche a tre
figli maschi Carasso, Eriguio e Larico. Saffo ha una figlia Cleide alla quale
dedica dei teneri versi d’amore materno, ma si è messo in dubbio di recente,
avanzando l'ipotesi che il nome di Cleide corrispondesse a quello di una
giovinetta oggetto della passione amorosa della poetessa, alla quale dedica dei
teneri versi d’amore materno. Persino questo dato è stato messo in dubbio di
recente. Saffo trascorre la sua vita nel comporre versi e nell’occuparsi delle
giovani e aristocratiche fanciulle a lei affidate come allieve della sua
scuola. A molte di queste fanciulle, come Archeanassa, Atthis, Arignòta, Dike,
Eirène e Mégara, Saffo dedica delle poesie che alimentano la convinzione che il
rapporto che la unisce alle sue allieve non sia un semplice rapporto
maestra-allieva.
La scuola di Saffo, dedicata al culto della dea Afrodite (dea
della bellezza), è anche un centro religioso e culturale, seguace del dio
Dioniso, ma in età classica indica più genericamente delle comunità a carattere
religioso. mitizzazione della scuola di Saffo, o meglio alla sua unilaterale
identificazione con un ambiente in cui si stabiliscono dei rapporti omosessuali
tra maestra e discepole.
Per quanto riguarda la sua produzione poetica, viene solitamente
classificata in otto o nove libri ordinati in base alla tipologia di metro
poetico adottato. Il primo contiene le odi saffiche, il secondo i distici in
pentametri eolici, il terzo i distici in asclepiadei maggiori, il quarto i
distici di paraslepiadei maggiori, il quinto i carmi. Degli altri quattro
libri, invece, non è possibile definire in maniera precisa la modalità
compositiva. Il nono e l’ottavo in ogni caso contengono degli epitalami: composizioni
destinate alla celebrazione dei matrimoni, che pare siano un argomento molto
frequente nella produzione poetica di Saffo. Una delle dee più menzionate nelle
sue poesie è proprio Era, dea dei matrimoni.
Di questa vasta produzione sono giunti fino a noi circa duecento
frammenti, tra cui un’ode completa dedicata alla dea Afrodite e appartenente al
primo libro, e molti altri frammenti recuperati dai papiri e soggetti a
ricostruzioni spesso di carattere ipotetico.
Non si conosce con esattezza la data della sua morte (intorno al
570 a.C.); probabilmente Saffo raggiunge la vecchiaia, almeno in questo senso
vengono interpretati alcuni suoi versi in cui fa riferimento a un certo
decadimento fisico.
edb