Ponte di Lodi

Di Ada Negri

Ponte di Lodi, i tuoi plumbei pilastri
abbracciati dall’impeto del fiume
rivedo, e i freschi spruzzi delle schiume
candide a fior dei vortici verdastri.

Come una volta ancor vorrei poggiarmi
alle tue sbarre, e riaver quel vento
in faccia; e mirar nuvole d’argento
specchiate in acqua, e d’esse sazïarmi.

Ma esser quella d’allora, con quel volto
e quell’anima, scarna adolescente
livida di superbia, impazïente
di vivere, con sensi aspri in ascolto:

e tutto innanzi a me: lo spumeggiante
fiume e la vita!…—Ma su via trascorsa
non si ritorna. Il tempo spinge, in corsa:
altri fiumi, altri ponti, altri miraggi.

E vado e vado. Finchè, un giorno.—Addio—
dirà l’anima al corpo. E sarà il fiume
natal, che, in sogno, sotto il ponte, a lume
d’astri, mi condurrà verso l’oblio.