Viaggio della memoria 3
- 15 aprile 2021 Poesia della notte
di Uccio Greco
Siamo giunti alla fine del viaggio. Ostinata irresolutezza! Volgo la testa indietro e pare un sogno, un vago ricordo che ha dato per un istante nuovo chiarore ai capelli bianchi.
Paese
mio, amaramente mi manchi,
ma non c'è nessuno al quale
io
possa ancora scrivere una lettera:
più non sono i volti che
conobbi vivi
e che appena ieri popolavan le tue strade.
“Aspetterò” l'eco ascolto ancora.
"Tornerò”, risposi” e per sempre ci perdemmo.
Oh, se non ricordo l'aria tua pulita
smarrita un lontano giorno di pioggia ottobrina!
E il tuo amato alto campanile
bussola per il viandante incerto!
E dove l'ombra della tua cupola dorata
sul vicolo vicino? E i primi batticuore
preziosi fiori per essere scordati?
La rondinella migratoria smise di garrire
e i cento ulivi tra i frantumi tremuli del sole
più non dettero ristoro al silenzio
afoso dei meriggi estivi.
Con un suono come il mare
soffia il vento della notte!
Così si sperde nella nebbia del tempo infame
quell'illusoria parte di ricca vita
che insieme consumammo e che ora muore.