D: quali sono i farmaci che si stanno rilevando efficaci?

Quali sono, invece, quelli potenzialmente dannosi?

R: Se ne sta occupando AIFA. Man mano che l'agenzia acquisisce un numero significativo di dati su pazienti che rispondono bene a un farmaco, provvede a pubblicarne la scheda. É un documento rivolto ai medici ma è accessibile a tutti per la consultazione.

È il caso del tocilizumab. Quello che non è sul sito, o non ha abbastanza evidenze numeriche o non è particolarmente efficace.

D: i pazienti dimessi da coronavirus, possono aver bisogno di una terapia domiciliare con ossigeno. C'è pericolo che le scorte non siano sufficienti? Lo aveva denunciato, ad esempio, la Lombardia.

R: sulla criticità evidenziata dalla Lombardia ci si sta già lavorando sia comprando scorte sia avviando un tavolo tecnico al Ministero della Salute per discutere il da farsi.

D: torna il tema mascherine. Si parla di distribuzione gratuita...E poi si chiede se ce ne siano a sufficienza per tutti.

R: Borrelli, ridendo, passa la parola a Richeldi che, a suoa volta ridendo, dice che se lo aspettava...

Inizia a rispondere citando uno studio comparso sull'autorevole rivista scientifica Lancet .

Lo studio esclude, per il momento, un uso universale delle mascherine laddove per universale si intende esteso a tutti, sia in ambienti chiusi sia in ambienti aperti e per tutte le 24 ore.

Ci sono alcune tradizioni, soprattutto in Asia, che prevedono,specie in aeroporto, l'uso di mascherine. Ma si tratta di un fatto di cultura, tanto che le persone dal Giappone o dalla Corea, indossavano le mascherine in aeroporto anche prima del covid-19.

Quindi a oggi, le mascherine servono ai medici e agli infermieri, ai convalescenti e chi condivide gli spazi con questi ex-malati.

Richeldi ricorda poi che l'uso della mascherina non protegge al 100% dal virus.

Fanno molto di più la distanza sociale e la disinfezione delle mani.