FISCALITA' SUGLI IMMOBILI

A seguito dell'articolo pubblicato sabato 27 agosto su QN Il Giorno, ricevo questa lettera alla quale volentieri rispondo. A.C.C.

LETTERA (firmata)
Comprendo la sua propensione per investimenti nel settore immobiliare con una logica tutta privata, puramente di mercato, pienamente legittima come tutte le attività economiche onestamente condotte, ma non vede perché lo Stato dovrebbe incentivarla. Diventerebbe una discriminante rispetto a tutte le altre attività economiche oneste e legittime.
Piuttosto, è chiaro che lo Stato da sempre ha cercato di "infierire" fiscalmente sugli immobili, indipendentemente dalla loro redditività, perché sono lì. Immobili appunto, impossibili da nascondere a differenza di altri tipi di attività, e quindi più facili da perseguire. Perché invece non puntare espressamente, mano a mano che si prosegue nel recupero dell'evasione fiscale, a destinare una quota del recupero di evasione a una riduzione del carico fiscale sugli immobili?

RISPOSTA 
È esattamente quello che dico. Non differenziali fiscali, ma tagli lineari alla fiscalità generale gravante sugli immobili.
Richiamo l'attenzione sulla parte finale del testo.
Il senso è che non si chiede di incentivare  la locazione libera, ma di non continuare a penalizzarla come avviene ora. Tutta la proprietà edilizia è stata caricata di oneri fiscali insostenibili; ma, con la politica dei "differenziali" fiscali, si alleggerisce solo il carico gravante sulla locazione agevolata.
Insomma, non funzionando il sistema delle case popolari, si vuole "indurre" i privati a surrogarvi. 

Achille Colombo Clerici

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