100 ANNI FA NASCEVA NILDE IOTTI

La prima donna eletta presidente della camera è nata il 10 aprile 1920

Nella giornata di venerdì 10 aprile, la storia repubblicana ricorda una donna di grande levatura politica e morale: Nilde Iotti, nata in quel di Reggio Emilia da un papà sindacalista militante.

Rimasta orfana nel 1934 riesce, grazie a una borsa di studio, a continuare gli studi fino alla laurea in lettere conseguita all'Università Cattolica di Milano nel 1942. Per poter insegnare a Reggio Emilia, la sua città, si trovò iscritta suo malgrado al Partito Fascista. Dopo l'8 settembre si avvicinò alla Resistenza per la quale fu staffetta partigiana e poi al partito comunista.

Nel dopoguerra divenne presidente dell'Unione Donne Italiane di Reggio Emilia e nella primavera del 1946 entrò nel consiglio comunale di Reggio Emilia nelle file del Partito Comunista Italiano. Nel giugno dello stesso anno venne candidata e poi eletta membro dell'Assemblea Costituente.

È di questi anni l'incontro con Palmiro Togliatti e l'inizio della loro relazione. Una situazione difficile per Nilde Iotti dal momento che Togliatti era sposato. La relazione balzò agli onori delle cronache quando Togliatti fu ferito nell' attentato del 1948.

In quello stesso anno fu eletta alla Camera dei Deputati dove rimase, con incarichi diversi, fino al 1999 quando abbandonò la politica per morivi di salute per poi venire a mancare nel mese di dicembre dello stesso anno.

Viene giustamente ricordata per il rigore e la capacità politica con cui assunse, prima donna nella storia della Repubblica, la presidenza della Camera dei Deputati. Dove rimase per tre legislature tra il 1979 e il 1992. Alla prima elezione ottenne 433 voti favorevoli su 615 votanti.

Le parole del suo discorso di insediamento furono: "Io stessa - non ve lo nascondo - vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione".

Fu anche molto attiva sul fronte dell'emancipazione femminile come membro della Commissione Affari Costituzionali. In questo contesto si prodigò per assicurare alle donne un ruolo nel mondo del lavoro e delle relazioni familiari.

In seguito si interessò alla riforma delle norme civili come l'introduzione del divorzio nell'ordinamento giuridico.


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