ACCADDE IL 18 DICEMBRE



18 dicembre 2007 – L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva la moratoria universale della pena di morte con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astenuti





La moratoria universale della pena di morte è un'iniziativa intesa a provocare la sospensione dell'applicazione della pena di morte in tutti i paesi membri dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. È stata ratificata dall'Assemblea generale con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astenuti il 18 dicembre 2007. I principali promotori della moratoria sono l'associazione Nessuno Tocchi Caino e il Partito Radicale Transnazionale e, in misura minore, Amnesty International, e la Comunità di Sant'Egidio. Dal 1997 su iniziativa italiana la Commissione dell'ONU per i Diritti Umani ha approvato ogni anno una risoluzione che chiede "una moratoria delle esecuzioni capitali, in vista della completa abolizione della pena di morte". Tali decisioni della commissione non sono mai però state confermate dall'assemblea generale. Nel 1999 tutta l'Unione europea si unì alla posizione italiana, e in quello stesso anno Amnesty International aggiunse gli Stati Uniti d'America alla propria lista di paesi in violazione dei diritti umani. Gli Stati Uniti rigettarono le accuse e additarono la Cina come violatrice ancora maggiore. Il 12 dicembre 1999, con l'inizio del Giubileo del 2000, anche Papa Giovanni Paolo II ribadì il proprio appoggio alla moratoria. Per tutto il periodo del giubileo le luci del Colosseo rimasero accese. Il 17 dicembre 2000 Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant'Egidio, ha presentato all'allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan una petizione firmata da 3,2 milioni di persone. I firmatari, provenienti da 145 nazioni diverse, includevano personalità come Elie Wiesel, il Dalai Lama, il reverendo George Carey (all'epoca Arcivescovo di Canterbury), Václav Havel (allora presidente della Repubblica Ceca), Abdurrahman Wahid (all'epoca presidente dell'Indonesia), ed alti esponenti del Vaticano. Alla raccolta di firme aveva partecipato anche Amnesty International e la campagna "Moratorium 2000". Nel 2007 il Governo Prodi II ha riproposto la mozione, dopo che il Parlamento europeo l'aveva nuovamente sostenuta. Il 15 novembre la Terza commissione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, su proposta italiana[7], ha approvato con 99 voti favorevoli, 52 contrari e 33 astenuti la risoluzione per la moratoria universale sulla pena di morte. Il 18 dicembre 2007 l'Assemblea Generale delle Nazioni unite ha ratificato, 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astenuti, la moratoria approvata dalla commissione. La moratoria è stata proposta e fortemente voluta dall'Italia, rappresentata dal ministro degli esteri Massimo D'Alema.




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