MIGRATIONS MEDIATIONS

Il ruolo di media, arti e cultura nelle politiche di inclusione: spunti dal convegno organizzato dall’Università Cattolica in collaborazione con Fondazione Ismu

Immigrazione, politica e comunicazione: temi attuali e complessi, che sono oggetto di una serie di interventi facenti parte del convegno Migrations Mediations. Media e arti performative nelle politiche di inclusione, che si svolge in questi giorni presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Un’iniziativa di più ampio respiro, quella di Migrazioni/Mediazioni, interamente finanziata dall’Università Cattolica e realizzata dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, in collaborazione con la Fondazione ISMU, che ha un duplice scopo di ricerca-azione.

Comprendere, sostenere e ottimizzare il lavoro degli operatori e degli artisti di cinema, televisione, teatro, arte impegnati sul fronte del dialogo interculturale, raccogliere dati ed esempi, far incontrare i diretti interessati. Quanto è importante e in che modo lo è il ruolo della cultura nei processi di integrazione? Qual è lo scarto tra la percezione e i dati reali? Fra la pratica quotidiana dove l’integrazione sembra spesso una questione più fattiva che filosofica, e lo spazio che il tema occupa anche a livello simbolico nella “testa” della società contemporanea?
Molte sono le domande e molti gli spunti che emergono dai due giorni di interventi e riflessioni di Migrations Mediations: qualcuno che riguarda più strettamente la città di Milano è stato fornito dall’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno che ha ricordato nel discorso di apertura come un esempio concreto dell’importanza della mediazione artistica sia testimoniato dall’investimento degli ultimi anni in una realtà museale come quella del MUDEC (Museo delle Culture); e ancora, dal “record” detenuto dal Piccolo Teatro di Milano come palcoscenico su cui si parlano più lingue al mondo. Indizi di quanto Milano mostri di essere ricettiva e accogliente dal punto di vista culturale e come la mediazione artistica, che si tratti di arti performative o meno, sia centrale nel dialogo tra culture.

Arte, ma non solo. Nella giornata di oggi è stato anche presentato il volume Migrazioni e comunicazione politica. Le elezioni Regionali del 2018 tra vecchi e nuovi media (a cura di Marina Villa, Milano, FrancoAngeli, 2019, in libreria dal prossimo 23 febbraio), risultato di una ricerca svolta dall'Università Cattolica in collaborazione con  Fondazione ISMU, frutto di un’analisi delle campagne elettorali del 2018 per il rinnovo della Presidenza delle Regioni Lazio e Lombardia, che indaga il modo in cui i media tradizionali, come la televisione e la stampa, hanno interagito con le piattaforme social, quali Facebook e Twitter, e quanto abbia influito sulle votazioni l’opinione degli elettori sui migranti.
Nel dettaglio, dall’indagine risulta che nel mese di campagna elettorale che ha preceduto l’election day del 4 marzo 2018, nella fascia di primetime dei telegiornali delle sette reti nazionali è stato trasmesso un totale di 4.050 notizie, di cui 405 dedicate al tema “immigrazione” (pari al 10%). Passando invece all'analisi della carta stampata locale, in Lombardia la provincia di Brescia risulta essere, con 56 articoli, la più sensibile al tema dell’immigrazione e l’area metropolitana di Milano è in fondo alla classifica con 5 articoli, mentre in Lazio l'argomento appare meno rilevante. Per quanto riguarda i social, e in particolare Facebook, risulta che su un totale di 5.254 post dedicati dai candidati presidenti e dai loro partiti alla campagna elettorale (3.444 per la Lombardia e 1.810 per il Lazio), solamente 534 (pari al 10,2%) fanno riferimento alla questione migratoria. Dai 25 account Twitter degli aspiranti governatori e dei partiti in Lombardia e Lazio sono stati prodotti 3.830 tweet, di cui l’8,8% (339) hanno riguardato i migranti.

Si continua domani con l’incontro La città multietnica: il caso Milano, in cui si parlerà di immigrazione e processi di inclusione nel capoluogo lombardo. L’iniziativa Migrations Mediations presenterà in questa occasione un database di tutte le realtà (associazioni, organizzazioni, fondazioni, compagnie teatrali, case di produzione, eccetera) attive sul territorio milanese che si sono impegnate, nell'arco degli ultimi tre anni, in progetti di dialogo interculturale mediante strumenti mediali, artistici, teatrali, culturali. Dall’analisi di un primo campione di 138 realtà, risulta che i soggetti che più sostengono gli interessi istituzionali verso l’inclusione sociale delle comunità straniere sono associazioni culturali (61%), fondazioni (11%), enti pubblici o privati (10%) e cooperative sociali (7%). In secondo luogo, la distribuzione delle iniziative sul territorio mostra un’interessante concentrazione nel centro storico, affiancata però da una intensa presenza di esperienze innovative nelle zone a più alta densità di comunità straniere (San Siro, Loreto-Via Padova, Calvairate, Dergano). Ancora: i settori mediali di maggior investimento sono rappresentati in prima battuta dal teatro tradizionale o di animazione (22%), seguito dai media audiovisivi (19%), l’arte (14%), la musica e la fotografia (entrambe al 12%), sullo sfondo di un diffuso impiego dei canali social e digital come strumenti di comunicazione imprescindibili per la visibilità e la diffusione delle iniziative, anche di livello locale.

L'INGLESE CANTANDO

Milano in Giallo

di Albertina Fancetti, Franco Mercoli, Alighiero Nonnis, Mario Pace
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Com'è bella Milano

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