Invecchiamento attivo, dalla Regione 4 milioni per favorirlo e promuoverlo

L'obiettivo è fare del cambiamento demografico non una criticità ma una risorsa

Ammontano a 4 milioni di euro le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia per favorire e promuovere l’invecchiamento attivo.
La delibera, approvata lunedì 15 aprile su proposta dell’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, intende avviare la creazione di un sistema integrato di intervento territoriale in grado di valorizzare il ruolo delle persone anziane e contrastare l’isolamento con il coinvolgimento di tutti gli stakeholders presenti sui territori (Ambiti, soggetti del terzo settore).

“Stiamo lavorando – ha dichiarato l’assessore – per un patto tra generazioni che consideri le persone anziane come i protagonisti del nostro welfare. Per Regione Lombardia le misure e gli investimenti a sostegno della longevità sono centrali”.

Si tratta, ha spiegato l’esponente della Giunta, “Del primo provvedimento, che ha come principale obiettivo la sperimentazione di modelli di servizi avanzati e innovativi capaci di costruire una visione di sviluppo delle politiche dell’invecchiamento attivo nel quadro di un patto di scambio tra anziani e giovani (patto transgenerazionale)”.

Le aree di intervento

Le aree di intervento saranno tre. L’area della socializzazione e dell’inclusione sociale; poi quella dell’autonomia e del benessere; e quindi della partecipazione e della cittadinanza attiva. Un progetto sociale ha concluso l’assessore “davvero innovativo per essere all’altezza dei nuovi bisogni legati ai cambiamenti demografici”.

Gli obiettivi

Affrontare il tema del cambiamento della struttura per età della popolazione trasformandolo da criticità a risorsa per la comunità e per tutta la società:

  • creare infrastrutture sociali (‘nodi di un sistema articolato’) che possano rimanere nel tempo e che favoriscano una cultura positiva e consapevole della cura e della salute nella longevità;
  • generare alleanze nuove e durature per i territori (reti tra associazioni, istituzioni e persone) capaci di tenere insieme le necessità sia degli anziani che dei giovani, valorizzando le esperienze e competenze di ciascuno, contrastando l’isolamento
    secondo una logica preventiva e non riparativa;
  • valorizzare le diversità dei territori sviluppando anche le realtà più periferiche.

L’attuazione

Verrà definito un Piano di azione biennale con regìa di ATS che, attraverso il lavoro di rete e integrando le competenze di tutti i soggetti che a vario titolo costituiscono l’offerta territoriale dedicata agli anziani, miri a:

  • definire una filiera di interventi che sviluppi processi di inclusione sociale e di benessere sino alla promozione di azioni di cittadinanza attiva della popolazione anziana, in una logica di welfare di iniziativa;
  • definire raccordi tra il livello sociale, il livello sociosanitario e sanitario degli interventi;
  • valorizzare la dimensione territoriale di azione, in modo da capitalizzare il patrimonio di esperienze e le risorse
    presenti sui territori all’interno di una cornice di sistema definita e condivisa a livello regionale nelle sue
    premesse e priorità.

I beneficiari

I beneficiari saranno le persone anziane over 65 in grado di partecipare attivamente alla vita della società, i vulnerabili, ovvero le persone anziane a rischio di vulnerabilità, tra cui isolamento e emarginazione sociale, che si trovano in una fase di transito dalla vita attiva ad una condizione di fragilità, nell’ottica di prevenire e/o ritardare il più possibile la perdita di autonomia e contrastare la solitudine.
Enzo Nardi

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