Milano, 25 aprile 2020 – “Buon 25 aprile!!! Evviva la libertà, evviva la democrazia. Grazie a chi giovane o anziano, donna o uomo, operaio o dottore, povero o ricco ha combattuto, si è sacrificato per regalarci libertà e democrazia. Tocca a noi onorarli, tocca a noi difendere quelle idee e quei valori”. Lo scrive il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del Gruppo PD al Senato.

Diana Comari
Assistente sen. Franco Mirabelli
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Anche se un velo di tristezza e di commozione ci assalgono in queste ore di ricordo degli amici che, anche quel 25 aprile, sono morti per la giusta causa per la quale hanno combattuto e hanno permesso a noi di portare sino in fondo.
25 aprile, una leggerissima pioggia sulle colline del Monferrato, che si è bloccata appena abbiamo messo in spalla le nostre armi e alzato la bandiera italiana. E dopo l'ultimo assalto alla polveriera di Giarole, dove abbiamo perso l'ultimo partigiano ucciso da un tedesco che non si è arreso.

Il 25 aprile ci ha lasciato la gioia e la grandezza della liberazione - il nostro sogno giustizia e libertà, ma anche il ricordo -che non potremo mai distaccare dalla nostra anima- degli amici caduti e che spero anche quest'anno a novembre di andare a trovare nelle tombe dei cimiteri delle colline piemontesi. Sono l'unico rimasto in vita di quel gruppo di giovani nati dal 1925 in giù, quasi tutti studenti, contadini, militari, e anziani militari che l'8 settembre hanno scelto di lottare per la libertà. E mi sono trovato, il mattino del 9 settembre del 43a contatto con molti soldati che erano venuti a parlare con mio padre per chiedere consigli. E da quel momento è iniziata la mia partecipazione alla vita partigiana. Ed è un esperienza ancora solo mia e credo che rimanga tale.