Per forza

L'inizio della letteratura è una imprecazione di cinque versi:
  il primo ha " l'ira "; il secondo, " funesta "; 
e, dopo, " funesta ", ancora " molti affanni " dei Danai.
  Il terzo manda giù " anime all'Ade ";
nel quarto, ci sono " le spoglie " e " i cani " veloci;
  nel quinto, " gli uccelli " e c'è lo sdegno " di Zeus ".
E come può un letterato, dopo cinque imprecazioni
  e cinque casi, non essere infelice?
Poesia greca dell'età imperiale di Pallada